
Può una brutta storia trasformarsi, poco a poco, in un racconto da narrare al passato? Può il dolore sciogliersi in un finale di speranza? Può la solitudine diventare un racconto per tutti, indipendentemente dall’età? Può un danno trasformarsi in testimonianza, in strumento di riparazione ed educazione? E infine, può l’autore di un reato diventare autore di un nuovo destino, spezzando il silenzio e trasformandolo in parola?
La risposta è semplice: deve.
Lunedì 17 febbraio si terrà l’incontro dedicato al laboratorio Autori!, che coinvolge i detenuti della Casa Circondariale di Bari e gli studenti del Liceo Salvemini. L’appuntamento è alle ore 11 presso l’istituto, con il tema “Il racconto che ripara. Il racconto che è riparo”. Interverranno:
- Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari
- Valeria Pirè, direttrice della Casa Circondariale di Bari
- Tina Gesmundo, dirigente scolastica del Liceo Salvemini
- Giulia Delli Santi, dirigente attività teatrali Puglia Culture
- Ilaria Devanna, della Coop. CRISI
- Damiano Nirchio, di Senza Piume
- Vincenzo Ardito, di Sinapsi Produzioni, autore del cortometraggio Limbo, realizzato nella Casa Circondariale di Bari e proiettato per l’occasione
Un ponte tra il carcere e la società
Autori! è un progetto nato dalla collaborazione tra il Comune di Bari – Assessorato alle Culture – e Puglia Culture. Più di un semplice laboratorio, rappresenta un ponte tra il carcere e la società, intrecciando il mondo dei detenuti con quello degli studenti, per costruire un dialogo di crescita e consapevolezza reciproca.
Inserito nella stagione 2024/25 dei Laboratori Urbani, Autori! propone un percorso di scrittura autobiografica, narrazione ad alta voce e storytelling digitale. L’obiettivo è trasformare le esperienze dei detenuti in testimonianze capaci di sensibilizzare ed ispirare un pubblico più ampio.
Curato da Senza Piume con Damiano Nirchio e in collaborazione con Omero su Marte e la consulenza scientifica della Coop. Soc. CRISI (esperta in Giustizia Riparativa e Mediazione Penale), il laboratorio ha una duplice finalità: da un lato, aiutare i detenuti a riflettere e responsabilizzarsi attraverso la scrittura; dall’altro, trasmettere un messaggio educativo alle nuove generazioni.
Un viaggio tra scrittura e riparazione
Il percorso si articola in due fasi principali:
- Scrittura autobiografica e creativa – I detenuti raccontano la propria storia attraverso interviste e testi che rielaborano il loro vissuto.
- Registrazione audio – Gli elaborati vengono trasformati in un podcast, curato da Omero su Marte di Lorenzo Scaraggi, disponibile su piattaforme come Spotify, Apple Podcasts e YouTube Music.
Una delle puntate sarà registrata dal vivo all’interno della Casa Circondariale di Bari, in un incontro tra detenuti e studenti del Liceo Salvemini. Sarà un vero e proprio dialogo riparativo, in cui i giovani avranno l’opportunità di ascoltare, riflettere e rispondere, trasformando la storia individuale in una testimonianza collettiva.
Dalla colpa alla responsabilità
Il progetto si propone di superare il concetto di “colpa” legato alla violazione della legge, per promuovere invece un’idea di “responsabilità”: non solo pagare per i propri errori, ma anche riparare, trasformando il passato in uno strumento di crescita.
La scrittura e la narrazione diventano così un atto terapeutico per i detenuti ed uno strumento educativo per la società. Parlare di devianza, disagio e redenzione aiuta a comprendere che il cambiamento è possibile, e che anche le esperienze più difficili possono generare nuove opportunità.
“Siamo orgogliosi di questo progetto, che non solo porta avanti le esperienze di animazione sociale e culturale già avviate, ma va oltre, creando un dialogo reale tra detenuti e studenti”, afferma Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari. “Vogliamo abbattere il silenzio che spesso avvolge la vita di chi è privato della libertà, e crediamo che il podcast sarà uno strumento potente per raccontare la realtà carceraria in modo autentico e profondo.”
Una promessa di futuro
Autori! è un progetto innovativo che dà voce a chi spesso rimane inascoltato, contribuendo a combattere lo stigma legato al mondo carcerario. Le storie raccontate non saranno solo ricordi del passato, ma anche un impegno per il futuro: la dimostrazione che il dolore può trasformarsi in crescita e che ogni storia, anche la più complessa, può trovare un nuovo significato.
L’evento conclusivo e la pubblicazione del podcast saranno il culmine di un percorso di riscatto e condivisione, capace di superare le mura del carcere e raggiungere un vasto pubblico. In questo modo, Autori! non sarà solo un laboratorio di scrittura, ma un’occasione concreta per costruire una società più giusta e consapevole.
Daniele Milillo