
Due cugini americani, David (Jesse Eisenberg) e Benji (Kieran Culkin), si riuniscono per intraprendere un viaggio in Polonia allo scopo di scoprire di più sulla vita della loro nonna da poco deceduta: è questa la storia su cui si fonda “A Real Pain“, il film diretto, scritto e interpretato da Jesse Eisenberg (“The Social Network”), una dramedy e road movie che si pone l’obiettivo di accompagnarci assieme ai protagonisti attraverso il tour dei luoghi iconici per la storia della comunità ebraica.

Benji e David hanno due personalità apparentemente diverse: il primo è istintivo, emotivo ed esilarante, il secondo invece è più riservato, oculato e perfezionista. I due, nonostante col tempo le loro strade si siano separate, nel corso della narrazione si ritroveranno, facendo riaffiorare sia le difficoltà del passato ma allo stesso tempo il loro collante: i ricordi d’infanzia con la loro amata nonna e soprattutto il tempo trascorso nella casa in cui viveva.
Il loro non è solo un viaggio di esplorazione, è un viaggio di memorie, interiore, alla ricerca della propria identità e ciò viene rafforzato anche dalla condivisione della propria storia da parte dei partecipanti al tour guidato: è questa condivisione reciproca a rendere il viaggio un’esperienza comune e universale, non solo individuale. Ed anche Benji e David capiranno di non essere così diversi in fin dei conti.

La capacità registica di Eisenberg sta anche nella miscela di sequenze e momenti spiritosi e umoristici con quelli di riflessione ed introspezione. Questa complessità e vulnerabilità viene incredibilmente messa in scena da Kieran Culkin (vincitore dell’Oscar 2025 come miglior attore non protagonista), il quale ci regala una performance autentica e sincera.
Le riprese dei luoghi divenuti tristemente noti vengono risaltate dalla fotografia di Michael Dymek che riesce a catturarne ogni dettaglio, rimarcando la loro importanza storica e culturale: a dare a queste immagini la giusta carica emotiva e delicatezza è anche l’impiego della musica extradiegetica dei brani di Chopin.

In conclusione, “A Real Pain” è un’opera attuale e profonda sul senso di appartenenza, che descrive con semplicità le difficoltà del singolo ai giorni nostri, ma in qualche modo fa capire agli spettatori quanto presente e passato siano uniti, legati da un filo rosso indistruttibile.
Rebecca Russo
Bellissima recensione, complimenti Rebecca Russo ! Andrò sicuramente a vederlo!! Grazie!