‘Dodici stanze per Elsa Morante’: un viaggio tra vita, letteratura e memoria al Teatro Fontana di Milano

“Ricordare un’opera come in un sogno, ridirla così come l’abbiamo vista, cercando, soprattutto, di ricordare. Forse, tutto l’inventare è ricordare.”
— Elsa Morante, Diario del 1938 (noto anche come Lettere ad Antonio)

A quarant’anni dalla scomparsa di Elsa Morante, l’attore e regista Michele Di Giacomo, fondatore di Alchemico Tre e già direttore artistico del festival Lecite Visioni a Milano e di FuMe Festival a Cesena, porta in scena un progetto che ripercorre la biografia della scrittrice attraverso la drammaturgia di Tatjana Motta.

Un viaggio tra le parole delle sue opere più celebri, i diari e le lettere del 1938 indirizzate a un misterioso interlocutore, Antonio. Un ritratto intimo della scrittrice che racconta vocazione, autodeterminazione e immaginazione.

Lo spettacolo si sviluppa per frammenti, tra video live di Vladimir Bertozzi e paesaggi sonori di Federica Furlani, oscillando sul sottile confine tra realtà e finzione. Un modo per dare forma visiva all’universo poetico della Morante, al tormento creativo che l’ha resa una delle voci più importanti della letteratura del ‘900.

Virginia Woolf scriveva che “una donna per scrivere deve avere soldi e una stanza tutta per sé”. Dodici stanze per Elsa Morante ripercorre il cammino della scrittrice, dalla sua fuga da casa, appena diciannovenne, per inseguire il sogno della letteratura, fino all’approdo nello studio di via dell’Oca 27, la sua personale stanza tutta per sé.

L’attore Michele Di Giacomo e l’attrice Tamara Balducci partono proprio da quel luogo, oggi ricostruito nella Biblioteca Nazionale di Roma, e si mettono sulle tracce della scrittrice. Una ricerca che si snoda tra gli indirizzi in cui ha vissuto e le strade della Roma contemporanea, in un continuo dialogo tra passato e presente. Dodici stanze, diverse eppure uguali, fanno da scenario a un viaggio tra sogno e realtà, verità ed inganno, proprio come accade nelle sue opere.

Elsa e Antonio: un confine sottile tra realtà ed immaginazione

In scena, Elsa Morante e Antonio vivono un periodo che va dagli anni ’30 fino alla pubblicazione del suo primo romanzo, Menzogna e Sortilegio. Elsa scrive, sogna, lotta, incontra Moravia, fugge dalla guerra, si smarrisce e ritrova sé stessa nel suo universo interiore, sempre accompagnata dal misterioso Antonio.

Ma chi è davvero Antonio? Esiste o è solo una proiezione della mente della scrittrice? È il destinatario delle lettere del ’38 o rappresenta la sua vocazione, il suo destino?

Note di regia

Elsa Morante è una figura centrale della letteratura italiana del ‘900, ma il suo percorso è stato tutt’altro che accademico. A 19 anni lascia la casa di famiglia per trasferirsi in una Roma fascista e maschilista. Vive di espedienti, scrive senza poter firmare le sue pubblicazioni, attraversa la povertà e lotta per affermarsi. Solo trentenne pubblica il suo primo romanzo, Menzogna e Sortilegio, che le apre le porte del successo.

Con L’isola di Arturo diventa la prima donna a vincere il Premio Strega. La Storia diventa un best seller mondiale. Morante si impone come un punto di riferimento letterario.

Ma oggi, a 40 anni dalla sua scomparsa, cosa resta di lei?

Nei manuali scolastici, la sua figura è ridotta a poche pagine e a un elenco di opere, incapace di restituire la portata rivoluzionaria della sua scrittura. Un’arte plasmata dalla sua biografia, dalla sua lotta come donna e come artista.

Questo spettacolo prova a restituire quella lotta, mettendo in scena, in uno spazio vuoto, un attore, un’attrice e una telecamera.

Abbiamo ricostruito il percorso di Elsa Morante attraverso dodici indirizzi in cui ha vissuto, partendo dall’ultimo, via dell’Oca 27, per cercare tracce di ciò che non c’è più. Un viaggio a ritroso tra camere in affitto, pensioni modeste e letti condivisi, per dipingere un ritratto nuovo della scrittrice.

Io e Tamara Balducci riviviamo gli episodi della sua vita, diventando Elsa e Antonio. Antonio la sprona a scrivere, ascolta i suoi incubi, fino a diventare lui stesso un incubo.

Antonio è reale? O è solo il riflesso di un sogno, il simbolo della sua vocazione, della sua lotta per l’arte e la libertà?

Michele Di Giacomo

INFORMAZIONI

Martedì e mercoledì – ore 20.30

Biglietti

  • Intero: 22 €
  • Under 30: 15 €
  • Over 65 / Under 14: 12 €
  • Convenzioni: 20 €
  • Scuole di teatro: 12 €
  • Prevendita e prenotazione: 1 €

Info e prenotazioni
biglietteria@teatrofontana.it
www.vivaticket.com
+39 0269015733.

Daniele Milillo

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