“Letizia va alla guerra”: al Teatro delle Moline di Bologna la storia di tre donne tra ironia e coraggio

Dall’8 al 13 aprile va in scena al Teatro delle Moline di Bologna Letizia va alla guerra. La suora, la sposa e la puttana, un racconto che interseca la vita di tre donne, dallo stesso nome, tra le due guerre mondiali. Un racconto tragicomico dedicato alla vita di tre popolane che, sconvolte dal conflitto, si ritrovano a cambiare la propria quotidianità e a compiere piccoli, ma grandi, atti di coraggio in nome dell’amore. Lo spettacolo scritto da Agnese Fallongo, anche interprete, è diretto da Adriano Evangelisti, e prodotto da Teatro de Gli Incamminati.

Le tre donne provengono da tre regioni differenti e hanno diverse età: c’è una giovane sposa che dalla Sicilia parte per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale nella speranza di ritrovare suo marito Michele; un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggior età, che arriverà a Roma in concomitanza con l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale; e infine un’anziana suora di origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite.

A partire da fonti storiche note, prende vita un triplo “soliloquio dialogato”, accompagnato da musiche e canzoni popolari eseguite dal vivo da Tiziano Caputo, che racconta uno spaccato drammatico della Storia d’Italia, alternando momenti di risata a attimi di commozione. 

In scena, due soli attori, un uomo e una donna, incarnano, senza distinzione di sesso, oltre dieci personaggi con l’intento di dar voce alla “storia dei piccoli”, ovvero alle vite preziose di persone comuni che, pur senza esserne protagoniste, hanno fatto la Storia. L’ambientazione è essenziale, composta da pochi e scarni oggetti di uso quotidiano, muti testimoni di quello slancio vitale che è sempre più forte di qualsiasi guerra e, idealmente, anche della morte. 

Note dell’autriceAgnese Fallongo

Intendevo dare voce alle persone “comuni”, quelle rimaste nell’ombra e in particolare alle donne che molto hanno amato e troppo hanno taciuto. Un’ode alla donna e alla vita che, come scrivo spesso, ha sempre più fantasia di noi… per chi la sa osservare. Sono partita, infatti, come uso fare quando inizio un nuovo progetto, da un’approfondita documentazione storica (lettere e diari di soldati, lettere delle crocerossine, libri, documentari e film) per poi arrivare alla parte che preferisco: le interviste. Ho iniziato con i reduci di guerra per poi passare alle testimonianze delle mogli, fino ad intervistare una ex prostituta che lavorava nelle note “case chiuse” e diverse suore, nello specifico quelle appartenenti ad ordini che gestivano orfanotrofi per fanciulle abbandonate durante la seconda guerra mondiale.

Romanzando quindi dati reali, hanno preso vita tre donne per le quali nulla è come sembra… è la vita a dettare le regole, altro che libero arbitrio! La forza dei tre personaggi sta proprio nel riuscire a reggere il peso del loro destino senza abbruttirsi, ma anzi rimanendo “liete”, perfino “Letizie”! Per fare ciò l’arma che utilizzano è sempre l’ironia, soprattutto nei momenti più drammatici, perché si può piangere e ridere di tutto, anche della morte.            

Biografia

Il duo artisticoAgnese&Tiziano nasce dall’incontro tra Agnese Fallongo, attrice-cantante e autrice teatrale, e Tiziano Caputo, attore-cantante e musicista poli-strumentista. Ma è grazie alla collaborazione con i due registi Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata che si realizza quel sodalizio artistico che porta alla nascita della “Trilogia degli ultimi”, composta dagli spettacoli: Letizia va alla guerra. La suora, la sposa e la puttana, ...Fino alle stelle! Scalata in musica lungo lo stivale e I Mezzalira. Panni sporchi fritti in casa, con i quali ottengono un unanime consenso di critica e di pubblico.

L’elemento che contraddistingue la ricerca di questo collettivo artistico è quello di sfiorare il presente attraverso il passato: raccontare, cioè, le “storie dei nostri nonni”, delle generazioni che ci hanno preceduti, per riuscire a comprendere meglio il momento presente. Il collettivo ha scelto di utilizzare un codice teatrale che attinge al “teatro di narrazione” con l’obiettivo di dare voce alle persone “comuni”, agli “ultimi”, quelli rimasti nell’ombra nel corso della storia d’Italia. Dal punto di vista linguistico la compagnia fa uso del dialetto, inteso come lingua del cuore, con l’intento di partire sempre dal suono per la costruzione dei personaggi. Nei loro lavori è importante anche il ruolo della musica, ideata appositamente per tutti gli spettacoli e suonata rigorosamente dal vivo, come parte integrante della drammaturgia.

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti: da 7 € a 15 € esclusa prevendita

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00 presso il Teatro Arena del Sole; biglietti disponibili anche presso il Teatro delle Moline da 30 minuti prima l’inizio dello spettacolo. Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

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