A Milano il nuovo tributo a Govi: ‘Pignasecca e Pignaverde’ firmato Solenghi

Due anni di sold out, migliaia di spettatori conquistati da Nord a Sud: I maneggi per maritare una figlia è stato un trionfo. Ora Tullio Solenghi, con lo stesso entusiasmo ed una nuova sfida teatrale, torna ad immergersi nel mondo inimitabile di Gilberto Govi. Il suo nuovo viaggio? Pignasecca e Pignaverde, l’altro grande cavallo di battaglia dell’indimenticabile attore genovese.

Ancora una volta, il trucco di Bruna Calvaresi compie il miracolo: Solenghi si trasforma completamente nella celebre maschera goviana. Una scelta coraggiosa nel panorama teatrale, che l’attore aveva già spiegato così durante I maneggi:

«Mi sono trovato davanti a una vera e propria maschera della commedia. Così come si porta in scena un Arlecchino, mi sono lasciato assorbire dalla mimica e dall’anima di Govi, senza riserve. Un’operazione che definirei “archeologia teatrale”: scavare nel passato per ridare vita a un’arte che non smette di parlare al presente.»

Se I maneggi era una commedia degli equivoci, Pignasecca e Pignaverde affonda le radici in un tema universale: l’avarizia. Scritto da Emerico Valentinetti, il testo mescola ironia pungente, satira sociale e grande umanità. Un piccolo capolavoro alla Molière… in salsa genovese.

Solenghi è affiancato da un cast affiatato: Mauro Pirovano, volto noto della comicità ligure; Roberto Alinghieri, uno dei nomi più solidi del teatro di prosa italiano; e le celebri Stefania Pepe e Laura Repetto, già applaudite ne I maneggi. La scena, firmata dal regista e scenografo internazionale Davide Livermore, promette uno spettacolo emozionante.

Una nuova sfida, un nuovo successo annunciato. Perché le battute ed i personaggi di Pignasecca e Pignaverde hanno la stoffa dei classici: memorabili, irresistibili, immortali.

Dopo oltre 80 repliche e più di 50.000 spettatori entusiasti, era inevitabile: il viaggio nel mondo goviano doveva continuare. Se in I maneggi per maritare una figlia ho indossato i panni del remissivo Steva, ora mi preparo a dar vita a Felice Pastorino, figura ben più tagliente, burbera e sfaccettata.

Felice è l’incarnazione dell’avaro, ma sotto la scorza dura nasconde lati umani complessi, ambigui, perfetti per essere esplorati attraverso la lente comica e malinconica tipica di Govi. Intorno a lui si muove una galleria di personaggi che raccontano, con affetto e ironia, un’intera comunità. È un affresco ligure in miniatura, un album di famiglia che il pubblico riconosce come proprio.

Portare in scena Pignasecca e Pignaverde è anche un modo per rinnovare quel rito collettivo che è il teatro: ridere insieme, emozionarsi insieme, riconoscersi nei tic, nei gesti, nelle esagerazioni dei personaggi. In questo spettacolo la maschera goviana si fa ancora più viva, più intensa, più vera.

A Govi, ed al teatro che continua a farci sentire umani, dedico anche questa nuova avventura.

Nel salotto di casa Pastorino, tutto sembra tranquillo… ma i conti non tornano. La serva Lucia viene chiamata a giustificare ogni centesimo, e se i numeri non quadrano, ci pensa il padrone di casa, Felice Pastorino, a farli tornare: magari costringendo la povera domestica a tirar fuori i soldi di tasca sua.

Felice ha un obiettivo: far sposare sua figlia Amalia con un cugino benestante, Alessandro Raffo. Ma Amalia ha altri piani: è innamorata di Eugenio, un giovane vicino partito per l’America dopo il rifiuto del padre.

Quando Eugenio torna, accompagnato da Manuel Aguirre, ricco erede argentino, la situazione si complica: affari, matrimoni, doti e bugie si intrecciano in un turbine di eventi comici e sorprendenti. Felice resiste, fa ostruzione, contratta la dote, si inventa ostacoli… ma l’amore – e un colpo di scena ben assestato – gli scombinano i piani.

Alla fine, il cuore vince sull’avarizia. O forse no? Perché anche quando acconsente alle nozze, Felice riesce comunque a cavarne un vantaggio: unire i due appartamenti e farsi pagare i lavori da qualcun altro.

Quando e dove

Teatro Carcano, Corso di Porta Romana, 63 – Milano
15, 16, 17, 18 aprile ore 19:30
19 aprile ore 20:30

Biglietti su: www.teatrocarcano.com

  • Poltronissima € 38,00 / ridotto € 27,00
  • Poltrona / Balconata € 30,00 / ridotto € 24,50

info@teatrocarcano.com
www.teatrocarcano.com.

Daniele Milillo

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