“No… Ki-woo, sai che tipo di piano non fallisce mai? Non aver mai alcun tipo di piano, neanche l’ombra. Sai perché? Se elabori un piano la vita non va mai nel verso che vuoi tu. Guardati intorno, queste persone hanno forse pensato: “Sarebbe una buona idea passare tutti insieme la notte in palestra”. Ma guarda adesso, stanno dormendo tutti, noi compresi, sul pavimento. Ecco perché non si dovrebbe mai fare un piano. Se non hai un piano niente può andare storto, figlio mio. È così. Perché se qualcosa poi ti sfugge di mano in fondo non è poi tanto grave, sia se uccidi qualcuno o se tradisci il tuo paese. Niente di tutto questo ha importanza. Hai capito?”
(“Parasite” – regia di Bong Joon-ho)
Ci sono svariati modi per discriminare le persone, allontanandole dallo sguardo. I più esuberanti, una volta acquisito il potere per farlo, le deportano. Qualcun altro le maltratta, tortura, violenta, uccide, perché “veder fare, saper fare” come chi comanda è un gioco molto facile. Altri le definiscono “carico residuale”, residuale da cosa non è chiaro, e diverso da cosa nemmeno. I più pericolosi sono quelli che considerano la definizione di “carico residuale” secondo i propri personalissimi principi: è così che vengono definiti esseri umani di serie B donne, persone non cis-eterosessuali, persone non bianche, non abbienti, di diversa nazionalità, diversabili fisici e mentali, detenute e detenuti. Praticamente dovrebbe essere aperto un pianeta di soli carichi residuali, lasciando i maschi e le femmine “vincenti” (quelle che si travestono da maschi per prendere i loro posti) su questo pianeta, e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Le cose più interessanti succedono però alle periferie delle esistenze, ed è ciò che lo spettacolo “Vivere!” si propone di raccontare. Di e con Anna Piscopo, autrice, attrice e regista teatrale e cinematografica, la pièce è cofirmata da Lamberto Carrozzi, coprodotta da BAM Teatro e Nutrimenti Terrestri, ed è in anteprima regionale fino a domenica 20 novembre al “Giù la maschera”, un teatro di comunità nelle viscere di Carbonara di Bari, un luogo con un’energia bellissima, dalla buvette autofinanziata alle volte antiche della sala del teatro. Questo show conclude l’edizione dell’autunno 2022 del festival “Il Peso della Farfalla” di Clarissa Veronico a cura dall’associazione per le culture Punti Cospicui e sostenuto da Regione Puglia, Comune di Bari, Radiomadonnellenberg – progetto Urbis PON Metro 2014-2020
Condominio romano borgataro. Una giovane donna, Calimba di Luna, fa delle dirette social surreali per raggranellare un po’ di considerazione da parte del mondo. È qui che ha conosciuto Papi, boss del Cartello, cocainomane, macho, col vizio di sciogliere nell’acido i dispiaceri e chi glieli provoca. Calimba di Luna si sta preparando a una notte di fuoco con lui. Sarebbe tutto normale se, dietro il fare strambo, non nascondesse una storia assurda: un’infanzia di abbandoni e molestie, una famiglia adottiva poco sopportabile (cane incluso), hanno reso Calimba di Luna prima una criminale, poi una hikikomori (il termine che la vulgata sta usando come zucchero a velo dal profumo esotico per allontanare ancora una volta lo sguardo dal disagio), infine una accumulatrice seriale che ha abbandonato la cura di sé e della casa, fino ad avere condominio, ufficio igiene e molti altri soggetti alle calcagna.
Lo stile di Piscopo è volutamente pop, un po’ coatto, un po’ Veronika di Lucia Ocone, un po’ drama queen, e la trovata espressiva del romanesco mescolato al barese e al campano non sempre va a beneficio del fluire della recitazione. Non mancano momenti di amaro divertimento del pubblico, fino a un epilogo disperato di cui troppo spesso veniamo omaggiati dalla cronaca più nera.
Dopo aver lasciato Bari, lo spettacolo sarà il 25, 26 e 27 novembre al Teatro Alkestis di Cagliari.
Beatrice Zippo
Photo credit pagina Facebook di Anna Piscopo