Dal 22 al 26 febbraio Lodo Guenzi torna in Puglia con “Trappola per topi” per le stagioni teatrali 2022/23 organizzate dai Comuni di Polignano a Mare, Gioia del Colle, Canosa di Puglia e Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Si parte mercoledì 22 febbraio dal Teatro Vignola di Polignano a Mare (sipario ore 21.00), per poi proseguire il 23 febbraio al Teatro Rossini di Gioia del Colle (sipario ore 21.00), il 24 febbraio al Teatro Lembo di Canosa (sipario ore 21.00) e il 25 e 26 febbraio al Teatro Umberto Giordano di Foggia (sipario rispettivamente alle 21.00 e alle 18.00).
Il 24 febbraio alle 19.15 la compagnia incontrerà nel Teatro Lembo gli studenti dell’IISS “Luigi Einaudi” di Canosa nell’ambito dell’iniziativa “Premia la Cultura”.
Il 25 novembre 1952, all’Ambassadors Theatre di Londra andava in scena per la prima volta “Trappola per topi” di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. Ed ora tocca a noi… “Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. I personaggi di Trappola nascono ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. In questo la scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico.