Nell’ambito del progetto “Cinema in ospedale”, presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, la presentazione del corto in animazione “AlfaBeto in Corsia” creato da circa 40 bambini e bambine ricoverati

Martedì 30 maggio alle ore 11 sarà presentato presso l’aula scolastica dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, il corto in animazione “AlfaBeto in Corsia” creato da circa 40 bambini e bambine ricoverati presso il Giovanni XXIII e presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari nel mese di marzo scorso. 

Grazie alla collaborazione dei direttori sanitari Dott. Livio Melpignano e Francesco Lisena, della professoressa Margari e della psicologa  Paola Lecce e delle docenti della Scuola in Ospedale di Bari, con il patrocinio del Garante regionale per i diritti dei Bambini e delle Bambine, è stato possibile durante il tempo della cura, conoscere e sperimentare  le tecniche e il linguaggio del cinema di animazione.

Al mattino nell’aula della scuola ospedaliera dell’ospedale Giovanni XXIII e di pomeriggio nel reparto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico, i giovani autori hanno dato vita a lettere e personaggi con le tecniche del disegno in fase e dello stop motion. Per l’occasione è stato allestito lo spazio di lavoro con attrezzature professionali ma anche con strumenti che fossero alla portata di bambini e famiglie, perché l’esperienza dell’animazione si potesse replicare promuovendo così l’uso creativo e consapevole dei dispositivi mobili.

Tutto in linea con la missione del progetto Cinema in Ospedale che è la parte italiana del progetto europeo Film in Hospital che vede agire insieme sei partners in Spagna, Svezia, Belgio, Croazia, Slovenia e Italia dove a dirigere e organizzare la piattaforma e le attività in presenza è la Coop Sociale Il Nuovo Fantarca.  “Uno dei giorni all’ospedale pediatrico quasi tutti i bambini avevano la flebo e l’aula della scuola ospedaliera sembrava un bosco di alberi di metallo – spiega la cartoonist Maria Cavallo. Vedere quelle piccole mani disegnare e ritagliare nonostante le flebo ci ha fatto capire che stavamo facendo qualcosa di utile e importante.”

“Nel reparto di Neuropsichiatria alcune delle mamme, sempre presenti accanto a figli e figlie, si sono lasciate coinvolgere e hanno sperimentato anche loro l’animazione in stop motion. – aggiunge la cartoonist Beatrice Mazzone” – Speriamo di aver trasformato per poche ore il tempo e lo spazio di cura in occasione di scoperta, di crescita e di benessere.

“A breve verranno pubblicati i risultati della Ricerca portata avanti dall’Università Cattolica di Milano dipartimento di Media Education sulla fruizione, qualitativa e quantitativa, del progetto Cinema in Ospedale – spiega Rosa Ferro, direttrice del progetto in Italia – per verificare e valutare il gradimento, l’impatto sulle possibilità di maggiore benessere, di apprendimento, di gioco che il progetto prova ad offrire ai bambini, bambine e adolescenti ricoverati o alle cure domiciliari”. Cinema in Ospedale – Film in Hospital è cofinanziato da Unione Europea Creative Europe – Audience Development and Film Education e Garante Regionale per i Diritti dei Bambini e Bambine Puglia.

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