E’ un progetto ambizioso che nasce con la piena consapevolezza che scrivere qualcosa di e su Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 – Pistoia, 28 luglio 2004) sfida ogni capacità di sintesi. In molti ormai sostengono che dovrebbe essere letto e studiato anche nei programmi scolastici. Anche perché, quando era ancora in vita, quest’uomo carismatico dalle forti passioni civili, avvia un “pellegrinaggio” che lo porta ad intervenire in diverse scuole e incontri pubblici: considera i giovani e gli studenti i suoi potenziali e migliori interlocutori, possibili depositari di una nuova coscienza cosmica, del “noi più che dell’io”, i “ribelli spirituali” dei quali il mondo di oggi avrebbe tanto bisogno.
Personaggio amatissimo (e anche odiato) per la sua natura schietta e il suo linguaggio libero, urticante, diretto, privo di fronzoli e di ogni intellettualismo: collaboratore di testate importanti come Der Spiegel, La Repubblica e Corriere della Sera (scrive articoli sugli assassinii di Robert Kennedy e Martin Luther King), scrittore di successo di molti libri. Un successo conquistato di viaggio in viaggio, di trincea in trincea, di guerra in guerra (Vietnam, Cambogia, Laos, Filippine), di delusione in delusione per le rivoluzioni sperate e mancate (Mao-Pol Pot-Marcos), corrispondente di guerra attento a capire le reali ragioni dei conflitti bellici, giornalista-viandante a caccia di quel livello di verità al di là dei dati e fatti ufficiali, esploratore di sentieri impervi, lontano dai salotti, disposto se necessario a sporcarsi le mani, ad aprire la vita ad altri possibili modi di pensare, ad altri sviluppi economici meno disumanizzanti (green economy) ai valori e alla spiritualità dell’uomo di ogni latitudine e longitudine. Questo moderno Ulisse, allergico al Palazzo dei Poteri, appoggia Gino Strada ed Emergency nella causa “Fuori l’Italia dalla guerra”, conosce da vicino Madre Teresa di Calcutta e il Dalai Lama.
L’ultimo viaggio, “Un altro giro di giostra”, il più difficile, lo compie alla ricerca di una possibile cura contro il cancro da cui è affetto: lo affronta con lo stesso spirito giornalistico di sempre, con l’analisi puntuale delle tecniche della più moderna medicina occidentale e quelle della medicina alternativa. In meditazione per lungo tempo sull’Himalaya, troverà una pace interiore che lo porterà ad accettare serenamente la morte. La drammaturgia prevede che Tre Spiriti “fiorentini d.o.c.” scendano dagli spazi celesti sul Pianeta Terra per “capire da vicino” quel che sta accadendo: in primis quello di Terzani, affiancato da Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006), sua concittadina, dai vissuti molto simili: inviato speciale, giornalista-scrittrice-intervistatrice di grandi personaggi, ammalata di cancro. Con lei Terzani, in occasione degli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, sulla questione Islam, è stato in fortissima polemica. Il Terzo Spirito per affinità storico-esistenziali, malgrado il secolare gap temporale che lo divide da Terzani (e dalla Fallaci), è quello di un altro illustre fiorentino: Dante Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e 21 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321) disceso sulla Terra per aggiornare la Divina Commedia.
Il Giornalista-Inviato-Scrittore e il Sommo Poeta (in un clima di simpatica complicità, ognuno nel proprio stile, in tempi diversi), hanno incontrato e raccontato di personaggi e luoghi, compiuto un viaggio nell’inferno-purgatorio-paradiso del mondo: entrambi hanno amato l’umanità, la poesia, amato visceralmente Firenze, anche se avranno, come anche la Fallaci, forti momenti di rottura con la loro città. Lo spettacolo, animato da frequenti coinvolgimenti del pubblico presente, con gustosi momenti di teatro nel teatro, ricco di contaminazioni di stili, di linguaggi e di emozioni, leggero e dai contenuti di grande attualità (rapporto uomo-natura, sviluppo sostenibile, clima-biodiversità del Pianeta-spiritualità orientale) è sorretto da un ritmo scorrevole, da musiche, pantomime e sapienti video-art.
L’OCCHIODELCICLONETHEATER info:3397403816
email: gianfrancogroccia@libero.it
TERZANI
(Anam, il senza nome)
Drammaturgia: Lino De Venuto
Regia: Gianfranco Groccia e Lino De Venuto
Lino De Venuto (Terzani) – Dario Diana (Dante Alighieri)
Cinzia Ventola (Oriana Fallaci)
Video-Art: Mario Pugliese
GRANTEATRINO CASA DI PULCINELLA
Arena della vittoria 4/A BARI.
25/26 Gennaio 2024
Scene: Gianfranco Groccia, Costumi: Atelier Matisse, Disegno luci: Pietro Matarrese, Sound design: Andrea De Venuto, Scenotecnica: Leonardo Loiacono, Foto di scena: Max Arcano.