La notizia ci rallegra perchè non se ne poteva più della situazione che si era creata. Finalmente, infatti, sorridono e appaiono contenti.
E’ da un anno e mezzo che, pur dichiarandosi vittoriosi alle elezioni per aver sconfitto la “zecca rossa”, li vedevi comunque cupi, arcigni, incattiviti.
Sulle loro bacheche dove, a fronte della sbandierata vittoria, ti aspettavi di cogliere serenità, ironia, leggerezza, si leggevano, invece, cupi e inquietanti messaggi: dalle orazioni funeree per gli avversari sconfitti, alle “ruote che girano”; dall’invito alle donne del PD ad andare in Africa (la frase, in realtà, prosegue con riferimenti più espliciti all’attività da svolgere in loco ma Cirano Post è una pagina garbata e dunque è meglio evitare i dettagli), all’esortazione a mettere in galera gli avversari definiti “male dei mali”.
E insomma, i nostalgici del manganello e i loro eredi son fatti così, non si accontentano; senza schiumare rabbia e produrre bile, non riescono a vivere.
Ed è davvero un peccato vederli soffrire così, con la faccia amareggiata e sempre pronti alla pugna (non fate i maliziosi: la pugna nel senso della lotta, della battaglia!).
E invece, colpo di scena, dall’altro giorno li vedi più rilassati e contenti; qualcuno addirittura sorride.
Dopo brevi ricerche, ho capito la ragione. E insomma, pare che una “risoluzione” del Parlamento europeo li abbia allietati.
Intendiamoci, è una di quelle risoluzioni senza alcun contenuto cogente, un po’ all’acqua di rosa, con una fisiologica dose di ruffianeria per soddisfare esigenze politiche del momento e contenente (da quel poco che capisco in materia) anche un paio di clamorosi strafalcioni storici.
Ma a loro sta bene così, si sentono realizzati.
Nella loro interpretazione dozzinale, son felici che i loro “danti causa” non vengano più considerati i soli “pezzi di merda” della storia dell’ultimo secolo.
Sono in compagnia di altri, “i comunisti”, dicono loro, semplificando il già sempliciotto contenuto della risoluzione.
La notizia è da festeggiare perchè non ne potevo più di vederli ringhiare, rancorosi e incattiviti.
E, soprattutto, non se ne poteva più di ascoltare le loro invettive complottiste su “l’Europa, espressione dei poteri forti giudo-plutaici-comunisti” oppure su “Macron, Gentiloni, Merkel e Sassoli comunisti assassini”.
Che poi, diciamocelo, i loro figli o i loro nipoti, quando studiano la storia e scoprono che i loro padri gli hanno raccontato un mucchio di panzane, un poco si vergognano e si creano antipatici conflitti familiari.
Ecco, con la gioia derivante dall’interpretazione di questa “risoluzione”, ora questi signori si son finalmente riappacificati con l’Europa e non saranno più costretti a raccontare frottole ai bambini contro l’Europa.
E i bambini, a loro volta, non dovranno più vergognarsi dei loro genitori.
Meglio così.
LNG