Li abbiamo visti sfilare per le strade della nostra (e di altre) città.
Giovani, giovanissimi, alcuni anche bambini.
Variopinti, colorati, sorridenti, studenti e lavoratori; chi coi cartelli disegnati coi pennarelli, chi con gli striscioni.
Qualcuno, a destra, li ha insultati: pazienza, è più forte di loro, non sanno farne a meno.
Tanti, forse con un eccesso di bonario paternalismo, hanno esaltato le loro gesta paragonandole ad una rivoluzione.
Il Sindaco (non solo quello di Bari, credo anche quello di Milano) li ha ricevuti e ascoltati.
E ascoltare serve.
Possiamo discutere a lungo sull’ingenuità o sull’insufficienza di alcune parole d’ordine.
Possiamo dire che, forse, la lotta ai giacimenti di gas da sfruttare e ai gasdotti, è sbagliata perché il gas è energia pulita, contrariamente al carbone e non possiamo farne a meno.
Possiamo pensare che finanche il temuto e contestato “nucleare” rappresenta il massimo conosciuto -allo stato- di “energia pulita”.
Possiamo dire che alcune di queste scelte di fondo toccano agli scienziati e poi ai Governi: tutto giusto.
Ma 1 milione di ragazzi che in Italia scendono in piazza a manifestare la loro preoccupazione per i temuti cambiamenti climatici e per invitare a limitare gli stili di vita che li favoriscono è un segnale di speranza e maturità.
Non avverranno magari domani i catastrofici eventi conseguenti a questi cambiamenti climatici ma i fenomeni sono in atto e sono gravi.
Ben vengano dunque questi ragazzi, dietro i quali -se lo mettano bene in testa i complottisti da 4 soldi- non c’è nessun potere forte.
È l’esigenza del rispetto del bene comune che prevale sulle necessità individuali: una scelta forte di questi ragazzi! Che bene hanno fatto a cacciare dai loro cortei alcuni squadristi incappucciati che volevano intrufolarsi (credo a Palermo) e a rifiutare qualsiasi “paternità” politica anche di chi si sentiva a loro vicino.
Le tematiche da essi segnalate -va detto- sono già oggetto di iniziative (anche operative) da parte di molti Governi (prevalentemente occidentali). In Italia, abbiamo già una percentuale molto alta di approvvigionamento di energia da fonti naturali: non siamo, almeno in questo, nella bassa classifica.
Vi è di più: la consapevolezza della necessità di limitare e differenziare la spazzatura, così come quella di ridurre il consumo di carne per ridurre gli allevamenti intensivi di animali (che notoriamente sottraggono il 75% dell’acqua a disposizione), la necessità di non sversare in mare o sulle spiagge i nostri rifiuti, sono diventati ormai patrimonio collettivo.
Certo gli sporcaccioni, i luridi o coloro che non si pongono tali problemi ci saranno sempre: ma se la manifestazione e il suo grande richiamo mediatico avranno avuto l’effetto di ridurre il numero di questi ultimi, avrà certamente spiegato il suo effetto positivo.
Grazie, ragazzi.
LNG