E anche il nostro caro Mirko Signorile è arrivato alla soglia dei cinquant’anni. E ha scelto di non far passare sotto silenzio questo evento, ma ha “convocato” tutti i suoi affezionati estimatori al Teatro Abeliano di Bari per partecipare (non assistere) alla registrazione di un nuovo album, il primo dal vivo.
Partecipare ad un evento del genere non è la stessa cosa di quando si assiste ad un concerto. Di solito la gente è libera di esprimersi come vuole, sottolineando con grandi applausi tutti i momenti più belli, tutti gli assoli, magari incitando anche il proprio musicista preferito. E magari i più disattenti si sentono liberi anche di rispondere al telefonino.
Bene. Tutto questo, in queste situazioni, non è permesso. Non puoi applaudire se non alla fine del brano, non puoi gridare, non puoi starnutire, tossire, vociare, fare altro. Partecipare ad una registrazione dal vivo è come essere invitati in sala di incisione. Hai avuto questo privilegio ma devi rispettare rigorosamente le regole imposte. Tutti quanti siamo entrati in ansia, ma forse i più emozionati sono stati i musicisti, primo fra tutti il nostro Mirko Signorile.
La tensione è stata massima perché la buona riuscita dipendeva si, dai musicisti, ma anche dal numeroso pubblico (il teatro era sold-out) che ha fatto di tutto per far sentire, con il proprio silenzio e i lunghi applausi liberatori alla fine dei brani, tutto l’affetto nei confronti del festeggiato.
La serata è iniziata con i doverosi ringraziamenti, a partire da Nicola Farina, tecnico del suono, accordatore e proprietario del magnifico pianoforte Steinway Gran Coda del 1927 (un gioiello).
Ringraziamenti anche per Giampiero Frulli, polistrumentista ed autore delle elaborazioni elettroniche che sono state utilizzate come basi per alcuni brani. Grazie anche a Tommy Cavalieri, a cui sono affidate le fasi successive alla registrazione (mixaggio e mastering). Grazie anche a Vito Signorile, operatore culturale di straordinaria levatura e al Teatro Abeliano che ha accolto l’evento.
Oltre a ringraziare i due musicisti solidali nel progetto (due fratelli) Giorgio Vendola al contrabbasso e Pippo D’Ambrosio alla batteria, Mirko ha voluto ringraziare il quarto musicista: tutto il pubblico presente. Ognuno dei presenti, scegliendo di acquistare il biglietto per l’evento, ha scelto di far parte del progetto, portando tutta la propria energia.
Tutti i brani presentati in concerto sono inediti. Sono Stati composti nell’ultimo mese e non ancora eseguiti. Alcuni brani hanno già un titolo, mentre altri hanno solo un titolo provvisorio. Tutti i presenti sono stati invitati a suggerire un titolo a questi brani utilizzando i canali social.
Come per tutti gli altri lavori registrati precedentemente, durante il concerto sono stati eseguiti undici brani. Alla fine, parlando di bis, sono stati eseguiti nuovamente tre di questi brani, in modo da avere quella che viene chiamata in gergo, un “alternate take”.
I brani eseguiti, nell’ordine, sono stati “Inner pearl”, “Experimento”, “Arco distorto” (titolo provvisorio perché il brano si apre con l’uso dell’archetto e del distorsore da parte di Giorgio Vendola), “Next” (anche questo un titolo provvisorio, indicandolo come il prossimo. Pippo D’Ambrosio da parte sua ha nominato lo stesso brano con il titolo Togheter), “A fellowship of friends”, “Trust”, “Mantra for the third eye” (in questo brano Giorgio Vendola ha utilizzato il basso elettrico), “A simple day”, “Sarabanda” (titolo provvisorio), “Eternal life” (anche questo un titolo provvisorio) e, dulcis in fundo, l’undicesimo brano eseguito in piano solo, dal titolo “Kintsugi”. Un brano di una delicatezza disarmante. Kintsugi è un’arte usata dai ceramisti giapponesi, e che consiste nel rimettere insieme i cocci di una ceramica rotta utilizzando una malta fatta da farina di riso, lacca e polvere d’oro, impreziosendo così un oggetto irrimediabilmente rotto. Un titolo che ben si addice a questo brano finale. Tutti i brani hanno avuto ritmi ed atmosfere differenti, arricchendo così l’ascolto.
Il concerto è poi terminato con ben tre alternate take, rieseguendo i brani Experimento, Trust e Next.
Applausi finali a scena aperta, e un po’ liberatori, per tutta la tensione accumulata. Veramente una serata indimenticabile, con taglio della torta finale e cori augurali. Una bella serata. Ineccepibili i tre musicisti. Di certo, vista la carriera smagliante che Mirko sta vivendo da alcuni anni, poteva prendersi il lusso di chiedere collaborazioni più prestigiose, ma per lo meno da parte mia ho apprezzato tantissimo la scelta di condividere questa esperienza con i suoi fratelli di sempre. A questo punto siamo ansiosi di entrare in possesso del prodotto finale, ma ci è stato fatto capire che i tempi non saranno così brevi come potremmo aspettaci. Ci auguriamo che tutto possa avvenire entro questo anno, che è partito nel migliore dei modi.
Ad maiora!
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro