La settimana sportiva: l’analisi di Bari – Spezia

E’ andata bene. Inutile girarci intorno. Se non fosse stato per quel gol fortunoso di Sibilli tanto da essere provvidenzialmente deviato da un giocatore spezzino, a quest’ora staremmo parlando di raschiamento del proverbiale barile. Ed invece siccome il calcio è strano, paradossalmente il Bari ha allungato di un punto la zona playout occupata, oggi, dalla Ternana.

Un’altra gara mediocre, povera di contenuti, noiosa, irritante per i tanti errori commessi da qualche giocatore, Edjouma e Dorval su tutti e, dunque, un punto di platino conquistato, perché se si gioca male, senza idee, in modo confuso senza né capo né coda, molli, ottenere un pareggio è come ottenere una vittoria, e il Bari di oggi che, ad un mese e mezzo dalla fine del torneo, deve ancora cercare se stesso, è tutto di guadagnato.

Iachini a Catanzaro ha parlato di “strada tracciata”, dopo quel secondo tempo confortante (nulla più) lasciando intendere che il peggio era alle spalle. Ma quale peggio? Il peggio c’è, esiste ancora e l’impressione è che, salvo clamorosi sviluppi, una via d’uscita non ci sarà se non ottenendo qualche punto insperato perché è anche vero che fino alla fine, qualche altra vittoria e qualche altro pareggio il Bari, anzi questo Bari, dovrebbe poterli conquistare, nonostante un calendario ravvicinato proibitivo dove, in tutta onestà, non riesco ad intravedere punti all’orizzonte, ma occorre porre un minimo di fiducia altrimenti chiudiamo tutto e prepariamoci al peggio.

Troppi i limiti strutturali e tecnici, troppo poca la determinazione, assai scarsa la personalità per poter intravedere orizzonti lindi e accettare inviti all’ottimismo dopo aver visto all’opera il Bari di quest’anno, anche i più ortodossi dell’ottimismo fanno fatica a credere in una ripresa ed in un piazzamento nei playoff, forse è il caso di porre nel cassetto questo obiettivo e guardarsi le spalle fino a fine campionato, perché questo Bari – e ripeto questo Bari – non garantisce affatto altro.

Una squadra incapace di stare in campo, di proporre gioco, di tirare in porta, non è possibile che in porta tirino Di Cesare quarantenne dal cartellino giallo facile che ne condiziona la gara, e Sibilli, dall’infortunio dietro l’angolo, con sette attaccanti a disposizione.

Domenica vedendo lo Spezia non mi sembra di aver visto una squadra terzultima in classifica, i liguri hanno giocato, hanno dato la parvenza di un gruppo solido che va avanti con un modulo preciso, magari non saranno da primato, ma la compattezza si è vista in modo nitido. Il Bari cambia modulo, mediamente, ogni venticinque minuti. E’ chiaro che poi questi sono i risultati. Iachini continua a proporre i tre centrali difensivi ma i gol si beccano comunque, inoltre, pur prendendo atto del mercato sbagliato di Polito, lo stesso tecnico piceno evita di mandare in campo gli esterni di cui questo Bari abbonda, preferendo due attaccanti in avanti, due attaccanti peraltro fuori forma: Nasti è troppo acerbo per prendersi la croce in avanti e Puscas è ancora in ritardo di condizione e, a naso, il timore è che difficilmente potrà entrare in piena forma entro breve tempo. Forse sarebbe il caso di provare i due esterni con un solo attaccante al centro, chissà, tra tanti esperimenti non possa essere quello vincente.

Ci sono giocatori che sono fuori forma per i quali non si intravede un chiarore, Puscas, ho già detto, è in difficoltà fisica, Edjouma non ne parliamo, Lulic idem, Kallon è sparito, posto che sia mai apparso, su Acampora non ci si può contare, Morachioli viene schierato fuori ruolo, Dorval e Ricci non difendono e non incidono (forse solo Ricci occasionalmente), Benali si sta facendo coinvolgere dal marasma non essendo più lo stesso da qualche gara, mettiamoci pure gli infortunati. Insomma. Già ci sono dei limiti, poi ci si mette del proprio, e allora è finita. Non è più tempo di esperimenti. Morachioli domenica ha giocato da fantasma nel primo tempo, era inutile come seconda punta. I giocatori vanno messi in condizioni di far bene.

Che Polito abbia sbagliato mercato non ci piove, è assodato, ma qualcuno vorrà spiegarci perché Frabotta va via da Bari e diventa improvvisamente un idolo a Cosenza. E allora sarebbe il caso di porsi qualche domanda.

Occorre fare attenzione alle prossime gare che si prospettano da bollino rosso, tra squadre che tirano la volata per la promozione, altre in crisi (Cittadella) e si sa che quando c’è il Bari ad incontrarle c’è poco da stare allegri essendo nota l’etichetta di crocerossina, poi c’è la Sampdoria che teoricamente sarebbe alla portata ma quando c’è il Bari sicuramente si ricorderà di essere pur sempre la Sampdoria blasonata per cui sarà dura far punti differentemente da altre squadre che, con regolarità, potrebbero batterla.

Iachini, giustamente, invoca la tifoseria a sostenere i ragazzi, però, diamine, aiutati che Dio t’aiuta!

Massimo Longo

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