Quando improvvisare è “un gioco da ragazze”: la ricerca sonora pianistica di Tania Giannouli ha chiuso la rassegna invernale dell’associazione “Nel Gioco del Jazz” ipnotizzandone il pubblico

Con l’esibizione in solitudine della pianista greca Tania Giannouli si è conclusa al Teatro Forma di Bari la rassegna “Starting again”, organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Nel Gioco del Jazz”.

Pianista, compositrice, improvvisatrice, ha studiato musica classica (diplomi di Pianoforte Solista e Composizione presso il Conservatorio di Atene), ma parallelamente ha anche acquisito una Laurea in Tecnologie Alimentari (nella vita, non si sa mai).

Nel maggio 2021 Tania è stata nominata per il Deutscher Jazzpreis – Premio Jazz tedesco – nella categoria “Piano/Tastiere Internazionali” insieme a Tigran Hamasyan e Shai Maestro. Nel settembre 2023 ha ricevuto il premio Art & Culture dai Greek International Women Awards. Il sondaggio annuale della critica Top Jazz, a cura della rivista italiana Musica Jazz (dal 1982 uno dei sondaggi più importanti in Europa) l’ha proclamata Nuovo Talento Internazionale per l’anno 2023. Ci hanno visto bene Ugo Sbisà e Livio Minafra che prima ancora di questo ultimo riconoscimento avevano indicato l’artista greca nel loro libro sul Jazz Europeo, con il CD “In fading light” del 2020 (libro in cui sono stati selezionati circa ottanta artisti europei che hanno lasciato la loro impronta). Nulla è lasciato al caso.

Da segnalare, in particolare, una collaborazione con Maria Pia De Vito dal titolo “The book of the lost songs” eseguito al “Enjoy Jazz Festival”, uno dei più prestigiosi della Germania.

Dopo il primo album pubblicato nel 2012, ne sono seguiti altri tre con formazioni sempre diverse, arrivando nel 2023 ad una pubblicazione di un album solista. Per esibirsi da soli occorre avere una buona dote di coraggio e di determinazione, e la nostra artista ha dimostrato, con la sua esibizione barese, di avere un’ottima padronanza dello strumento non limitandosi ad accarezzare la tastiera, ma ricercando le corde dello strumento, percuotendole con le mani, con bacchette (simili a quelle di un vibrafonista) o alterandone i suoni poggiando su di loro dei semplici fogli di carta o dei piccoli oggetti metallici. Il risultato è stato un utilizzo del pianoforte allo stesso modo di uno strumento a percussione. In molti momenti il ritmo incessante della percussione ha dato un ritmo sostenuto a tutto il concerto. Tutto il concerto è stato eseguito senza amplificazione ed in alcuni momenti abbiamo stentato a crederlo in quanto gli effetti ottenuti facevano quasi intendere che si trattava di sovraincisioni o di effetti elettronici.

Tutto il concerto, durato più di un’ora, si è svolto in un’unica soluzione, senza pause (e senza una parola). Tutti i brani eseguiti sono stati tratti dall’album “Solo” del 2023. Tra i tanti (l’Album ne contiene 24), riconoscibili: Transportal, Novelette, Intone, Prelude, Same dream, Unfailing stars e Spiral. Il bis finale invece, da titolo Bela’s dance, è tratto dal precedente album “In fading light”, registrato in trio nel 2020 con Andreas Polyzogopoulos alla tromba e Kyriakos Tapakis all’oud. In tutta la performance non sono mancati momenti di puro lirismo, di ricerca (mai ossessiva) e di ritmo. Un bel connubio tra improvvisazione, musica classica, jazz e musica balcanica.

Con il solo piano della Giannouli si esaurisce la programmazione 2024 della rassegna “Starting again”. Una rassegna che ha visto tanti ottimi musicisti sul palco del Teatro Forma. Undici concerti in quattro mesi di programmazione. Il momento più emozionante, di certo, il concerto di Raffaele Casarano con Dhafer Youssef, ma anche gli altri sono riusciti a suscitare grandi emozioni: Marco Bardoscia e Gabriele Mirabassi, Scott Hamilton e Jim Rotondi, Alberto Iovene con Philippe Petrucciani, la splendida voce di Greta Panettieri, lo scatenato Virgil Donati, Stochelo Rosemberg, Steve Coleman, l’Orchestra Tzigana, per finire con Tania Giannouli. Ma un plauso meritano i tantissimi musicisti che hanno accompagnato i grandi nomi, e che hanno contribuito non poco all’ottima riuscita di ogni singolo concerto. Mi piacerebbe nominarli tutti, ma sono troppi. E vi assicuro che i musicisti pugliesi sono sempre stati all’altezza dei tanti ospiti internazionali.

A questo punto l’Associazione “Nel Gioco del Jazz” chiude il sipario del Teatro Forma; attendiamo con ansia i prossimi appuntamenti estivi all’aperto, già annunciati tra luglio e agosto, in quel di Conversano.
Chiudo con un mio personale invito: sostenete sempre la musica dal vivo.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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