La costruzione di un amore e del suo labirinto in cui è facile perdersi e (quasi) impossibile incontrarsi: “L’invenzione di noi due” di Corrado Ceron con Silvia d’Amico e Lino Guanciale porta fedelmente sullo schermo il best seller di Matteo Bussola

Nei giorni scorsi ho sfidato la calura pomeridiana di una Bari assolata e semideserta. Sono uscita di casa alle 15.30 per andare a vedere il film “L’invenzione di noi due”, ultimo giorno in cui avrei potuto godere – nel cinema multisala più vicino alla mia abitazione – della visione di questo straordinario, struggente film italiano.
Perché ci tenevo tanto a vederlo? Perché è tratto dall’omonimo best seller dello scrittore veronese Matteo Bussola. Un libro che ho amato tanto.

Il film, uscito nelle sale il 18 luglio scorso, è diretto dal regista vicentino Corrado Ceron ed interpretato superbamente da Lino Guanciale e Silvia D’Amico, i due convincenti protagonisti. Nel cast sono presenti anche Francesco Montanari, Diego Facciotti, Emauele Fortunati, Elisabetta De Gasperi e Paolo Rossi, nella sua breve ma intensissima interpretazione.

L’invenzione di noi due” è la storia di un amore che si sta spegnendo, lentamente, silenziosamente, come a volte capita. “E’ la storia” come afferma lo stesso Milo, il protagonista, “di come mi sia riuscito di tramutare l’amore in cenere, poi la cenere di nuovo in amore”.
Milo e Nadia sono giovanissimi ed occupano lo stesso banco di scuola, in orari diversi. La loro storia comincia proprio con un “chi sei?” scritto su un banco, a cui seguono infinite frasi e lunghe attese che, giorno dopo giorno, li portano a costruire una relazione, seppur epistolare, senza che i due giovani arrivino mai ad incontrarsi.
Ma il destino, si sa, è un burlone e spesso gioca con noi e con le nostre vite, in modo imprevedibile, sorprendendoci: per caso, i due giovani si incontrano numerosi anni dopo. Inizia così la loro “vera” relazione, che li porterà al matrimonio.
Milo è un architetto che decide di rinunciare ai suoi sogni, facendo il cuoco nel ristorante di un suo amico, pur di garantirsi una retribuzione adeguata. Nadia vorrebbe fare la scrittrice e, nel frattempo, accetta di svolgere lavori poco appaganti, dai quali puntualmente si dimette.

La passione, in una coppia, non dura mai (o quasi mai?) per sempre, ma l’amore sì, spesso può durare a lungo, può durare sino alla fine. Certo, si trasforma, si evolve, assume sfaccettature inedite, aspetti del tutto nuovi. A volte, però, tra le pieghe di un amore si insinuano la quotidianità, la routine, quel ripetersi giornaliero delle stesse situazioni, delle stesse azioni, delle stesse frasi, degli stessi dialoghi. Si insinuano in modo subdolo, silenzioso, distruttivo. E’ così che si creano, talvolta, momenti carichi di silenzi ostili, di parole non dette, di nodi irrisolti. E’ quello che capita ai due protagonisti, che si ritrovano a vivere un matrimonio spento, triste, stantio.
All’inizio di una relazione, tutto sembra meraviglioso, destinato all’eternità, ma poi, un giorno, “la persona che hai scelto inizierà a disprezzare tutto, di te: la tua presenza nella stessa stanza, il tuo odore, il tuo respiro…”.

Fin dall’inizio del film, si riesce a percepire la distanza che si frapporrà tra i due protagonisti, quando dall’alto viene inquadrato un labirinto, nel cui dedalo di vie camminano due persone. È proprio il labirinto, infatti, il luogo in cui è facile perdersi ed è (quasi) impossibile incontrarsi.
Ma Milo, nonostante siano passati quindici anni, sa di amare tantissimo Nadia, lui è quello che ama ancora o forse solo di più, per questo tenta disperatamente di difendere, di proteggere il loro amore e di ridare vita al loro matrimonio, utilizzando lo stesso mezzo attraverso il quale si erano conosciuti: la scrittura. Perché, a volte, nella vita capita che ci si debba reinventare anche nell’amore. Questa volta, però, non saranno più i due giovani fiduciosi e pieni di speranza nel futuro che li aspetta, ma saranno invece due adulti ormai disillusi, che si ritroveranno l’uno di fronte all’altro nella loro toccante e commovente drammaticità. Sarà la sofferenza dell’uno che si incontrerà, si scontrerà, con la sofferenza dell’altro, con tutto il suo carico di dolore e di rabbia.

Ed ecco che, infatti, nel film sono presenti salti temporali e numerosi flashback, proprio per creare un evidente e doloroso contrasto tra ciò che è stato il loro amore e ciò che è diventato, tra la spensieratezza della fase dell’ innamoramento e la gravità della fase in cui tutto sembra quasi perduto, tra la prepotente voglia del passato di amarsi e di fare l’amore e i bisogni inespressi del presente, tra “l’amarsi con urgenza all’amarsi con pazienza”.

Perché la verità è che Milo e Nadia non riescono più a parlarsi davvero, e uno dei segreti per far funzionare un matrimonio, probabilmente, è proprio dirsele, le cose, è proprio urlarsele contro, perché le cose non dette, le cose taciute sono quelle più distruttive, quelle che peseranno di più, come macigni sul cuore, quelle con una potente carica devastante.

Riuscirà, dunque, Milo a ritrovare l’amore di Nadia attraverso il suo tentativo di individuare una nuova strada per comunicare con lei? O sarà solo uno sbaglio, che lo porterà a rimanere inaspettatamente incastrato nel suo piano disperato?
Ce lo chiederemo sino alla fine del film, che, tra l’altro, è molto fedele al romanzo, forse anche perché alla sceneggiatura ha contribuito lo stesso Bussola, oltre a Federico Fava, Valentina Zanella e Paola Barbato.

Io ve lo consiglio, questo film, andatelo a vedere: vi farà riflettere e vi farà commuovere. O forse vi farà sentire il desiderio di dire qualcosa al vostro partner, qualcosa che non gli dicevate da troppo tempo. Oppure vi verrà voglia di inviargli semplicemente il testo del meraviglioso brano di Riccardo Cocciante, che conosce anche una straordinaria e celeberrima versione di Rino Gaetano, “A mano a mano”, presente nella colonna sonora, che sembra quasi scritto per questo film.

A chi si ama e non ricorda il perché” (dedica in esergo del libro “L’invenzione di noi due” di Matteo Bussola)

Ornella Durante

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