Le sorprese non finiscono mai. Anche a Casamassima è stato possibile ascoltare musica Jazz di alto livello con il suo “Casamassima Summertime Jazz 2024”. Due serate dedicate a questo genere musicale che hanno visto, sul palco del Teatro all’aperto di via Noicattaro, due formazioni musicali differenti tra loro ma che entrambe hanno richiamato un pubblico numerosissimo. Il 30 agosto, di scena i fratelli gemelli Matteo e Giovanni Cutello. Insieme a loro, sul palco, Claudio (Wally) Allifranchini al sax tenore e al flauto, Guido Di Leone alla chitarra, Giuseppe Bassi al contrabbasso e Mimmo Campanale alla batteria.
La rassegna è stata organizzata dal Comune di Casamassima con la collaborazione dell’associazione di Verbania ‘Verbeat musica e città”, Per conto dell’Amministrazione comunale e del Sindaco Giuseppe Nitti, la giovanissima Assessora alla Cultura Azzurra Acciani ha dato il benvenuto ai numerosi presenti, augurando loro un buon concerto.
I fratelli gemelli Giovanni e Matteo Cutello, classe 1999, di Chiaramonte Gulfi (paesino in provincia di Ragusa, esattamente al centro della Sicilia) iniziano lo studio della musica sin da piccoli, con Giovanni al sax alto e Matteo alla tromba. Nel 2010 a soli 11 anni vengono invitati a suonare al Porgy & Bess Jazz Club di Vienna.
Nel 2014 hanno l’occasione di esibirsi, ospiti del Giovanni Mazzarino Trio, presso L’Istituto di Cultura Italiana di New York, e in alcuni tra i più importanti jazz club della città. Nel 2015 esce edito dalla Jazzy Records il primo disco del Giovanni e Matteo Cutello Quintet dal titolo “Kick Off” con la partecipazione straordinaria di Gegè Telesforo. Nel 2015 partecipano ai seminari estivi di Umbria Jazz dove vincono la borsa di studio per le Five Weeks presso il Berklee College of Music di Boston dove poi vincono una borsa di studio che gli consentirà di frequentare dal 2017 un corso di laurea completo negli Stati Uniti. Nel 2020 esce edito da Abeat Records, il disco “We kids Quintet” con Stefano Bagnoli, Giuseppe Vitale, Stefano Zambon. Nel 2021 hanno conseguito la laurea in “Jazz Composition e Film Scoring” presso il Berklee College of Music di Boston.
Tutto questo può sembrare banale, ma stiamo parlando di due ragazzi che oggi hanno venticinque anni e sono già presenti sulle scene da più di dieci. A settembre dello scorso anno li abbiamo ascoltati a “Francavilla è Jazz” con il gruppo di Gegè Telesforo (autentico scopritore di talenti) e lo scorso luglio hanno dato spettacolo con il loro gruppo anche a Corato per la rassegna “Gusto Jazz”. Non da poco, infine, la partecipazione con il gruppo di Stefano di Battista, lo scorso giugno, al G7 a Savelletri, ospiti del Presidente della Repubblica Mattarella. Renzo Arbore nel 2020 li definiva il futuro del jazz italiano. Dopo pochissimi anni, non possiamo parlare di promesse del jazz, perché ormai sono tra le certezze del nostro attuale panorama musicale.
Terzo fiato della serata (sax tenore e flauto), Claudio ‘Wally’ Allifranchini, classe 1957, piemontese e Direttore Artistico della rassegna, appartiene ad una lunga generazione di strumentisti, che si snoda attraverso il nonno, il padre, il cugino suo primo maestro per arrivare sino a lui. Personalità eclettica di musicista autodidatta, rivolge la sua attenzione al mondo musicale celebrandone i molteplici aspetti filtrati dalla sua estrema sensibilità di interprete.
Un passo indietro a questa “front line” di fiati, ad impreziosire il tutto la chitarra di Guido Di Leone, da anni animatore musicale sul territorio barese con il suo Duke Jazz Club, e che riesce ad impreziosire qualsiasi organico. La sezione ritmica, infine, ha visto Giuseppe Bassi e Mimmo Campanale, una garanzia per la perfetta riuscita di un concerto,
Anche se sono musicisti che non suonano insieme abitualmente, “l’interplay” tra loro è stato massimo offrendo momenti di estremamente accattivanti. I brani presentati sono stati tutti “standards” quali “Cute” di Neal Hefti, “The Jody Grind” di Horace Silver, “I’ll remember april”, “In a sentimental mood”, “Pent-up House” di Sonny Rollins, “Body and soul” per finire con un infuocato “Cherokee”.
Tre giorni dopo il secondo appuntamento della rassegna con il duo d’eccezione composto dal pianista e cantante Mario Rosini, noto per la sua versatilità e sensibilità artistica, e dal trombettista di fama internazionale Fabrizio Bosso, considerato uno dei migliori interpreti del jazz contemporaneo. Insieme, hanno dato vita a una serata (ovviamente sold out) ricca di emozioni e virtuosismi, trasportando gli spettatori in un viaggio tra le note delicate e potenti della loro musica.
Un plauso all’Amministrazione Comunale che ha consentito, con ingresso gratuito il primo appuntamento e con un prezzo simbolico il secondo, una larga partecipazione di pubblico ad entrambi gli eventi. Resta il mistero delle motivazioni per le quali, per realizzare eventi di questo genere, dobbiamo cercare collaborazioni sulle rive del lago Maggiore.
I fratelli Cutello, affatto intimoriti, hanno dato il meglio di sè, supportati da musicisti d’esperienza che riescono sempre a dare risalto alle giovani leve. Non dimentichiamo però che il primo album registrato a loro nome dai Fratelli (Kick Off) è del 2015, e a marzo scorso hanno pubblicato un nuovo singolo (Chicco’s blues), con la straordinaria partecipazione di Alex Britti e Stefano Di Battista. Un brano davvero accattivante. Ci auguriamo che anche questo appuntamento, per gli anni futuri, divenga tradizione consolidata.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro