L’anno nuovo inizierà tra poche ore.
E i pugliesi potranno vedere la primissima alba del 2020 nascere dal mare dove son solito nuotare.
Farà freddo -dicono- e prima di trovar rifugio in qualche cavità, in attesa di tempi migliori, vorrei formulare anch’io gli auguri di un buon anno.
È vero che noi siamo muti, ma, come diceva Lucio, pensiamo.
E talvolta possiamo scrivere i nostri auspici. Che magari non si realizzeranno ma che non costa niente riassumere.
Sarebbe bello se, già alle prime note del Concerto di Capodanno, si risvegliassero le coscienze dei tanti che in questi anni hanno predicato odio.
E se sul rancore diffuso a piene mani negli ultimi anni per sollecitare gli istinti più bassi, prendesse invece il sopravvento l’argomentazione, il ragionamento, il pensiero.
Si anche il pensiero che dà fastidio.
E sarebbe bello non vedere più quei simboli di morte, quelle frasi piene d’odio, le orride svastiche, quegli insulti vigliacchi verso chi è più sfortunato.
E faremmo salti di gioia se i politici che cavalcano questi luridi comportamenti scendano nei sondaggi e, soprattutto, nei risultati veri.
E sarebbe bello se si concretizzassero gli auspici del mio amico che non sento da tempo: “sarà due volte Natale e festa tutto l’anno, ci sarà da mangiare” e tante altre cose belle.
E sarebbe bello se le mie amiche, le sardine della città di Lucio, riuscissero a diffondere i loro valori in tutte le contrade, in ogni dove.
E sarebbe bello se gli squali, “i troppo furbi e i cretini di ogni età” venissero relegati in un arcipelago circoscritto dove non possono fare danni, se non a loro stessi.
L’anno che verrà, difficilmente sarà così, ma auspicarlo, per gli amici di Cirano, non costa nulla.
E “chissà, chissà, domani” …
LNG