Si inaugura nelle sale del MUST Museo Storico della Città di Lecce la mostra “in arte Puccetto”

Oggi, 8 novembre alle ore 18,00 verrà inaugurata nelle sale del piano terra del MUST Museo Storico della Città di Lecce (via degli Ammirati 11) la mostra in arte Puccetto.
Ideata da Claudia Branca, direttrice del MUST di Lecce e curata dal duo Toti Carpentieri e Massimo Guastella, la retrospettiva dedicata all’artista-casellante Rocco Antonio D’Aversa noto ai più come Puccetto è: «il giusto e doveroso tributo», dichiara la direttrice, a circa un anno e mezzo dalla sua scomparsa. In linea con la mission del museo leccese, in arte Puccetto si pone l’obiettivo «di valorizzare artisti del territorio, poco conosciuti, che hanno incontrato il consenso della critica, alfine di diffondere una loro maggiore conoscenza».

Classe 1957, Puccetto nasce a Tricase dove lavora come responsabile del casello 34-242 delle ferrovie Sud Est, luogo che nel tempo sarebbe diventato anche il suo atelier. Autodidatta, sviluppa un linguaggio aniconico e spontaneo, «continuava ad imbrattare le nuove ”pezze” e le tante oggettualità trovate/portate con pennellate/gesti spontanei e immediati, improvvisi svolazzi di filamenti colorati addensantisi nella costruzione di labirintici grovigli, cascate di improvvise casualità materiche e cromatiche ad ampia gamma», annota in catalogo il curatore Toti Carpentieri, che agli inizi degli anni Duemila lo conosce e delle sue opere ricorda «quell’essere nel quadro di cui aveva parlato e scritto Jackson Pollock». In parallelo alla sua attività d’artista, Puccetto si dedica anche al teatro e alla scrittura, attraverso versi e poesie, testimonianze di un senso di inadeguatezza e solitudine, che riporta su fogli così come sui muri del suo casello-studio.

La chiusura del casello ferroviario segna una tappa decisiva nella vita personale e professionale, e qui vi abbandona un cospicuo numero di “pezze”. Divenuto a suo modo personaggio, nel 2003, Puccetto appare nel docu-film Italian Sud Est, del collettivo Fluid Video e nel 2008 è protagonista del documentario, incentrato sulla sua vita, L’uomo che guardava i treni del regista algerino Rachid Benhadj.

Il percorso espositivo propone lavori in gran parte provenienti da collezioni private, attraverso una selezione per la gran parte dipinti e alcune opere plastiche di 43 opere, quasi tutte sprovviste di firma, datazione e titolo, a testimoniare quanto complesso potrà essere un primo riordino ragionato, puramente su analisi stilistica, della sua estesa produzione artistica, ancora poco sondata dalla critica.

«Affrontare l’itinerario di Puccetto, assai vicino al nostro presente, è solo un primo approccio alle interpretazioni e ai punti di vista e alle testimonianze che lo hanno accompagnato nello sviluppo delle sue espressioni, non senza correre il rischio di cadere nell’aneddotica, in suggestioni ancora vive e ricordi personali», avverte in catalogo Massimo Guastella – docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Salento -, e prosegue: «Nell’orizzonte temporale, quando l’angolazione si farà storica, si potrà rileggerlo, sondando primariamente le opere e i documenti biografici, per una ricostruzione che saprà comprendere il senso della sua produzione, innanzitutto, antropologico, contestualizzandolo nel suo tempo e nella realtà sociale di appartenenza».

La mostra è corredata da un catalogo con testi dei curatori Carpentieri e Guastella, per il marchio editoriale Must Edizioni.

in arte Puccetto potrà essere visitata fino all’8 aprile 2025 negli orari di apertura del MUST
(martedì – giovedì dalle 9 alle 19; venerdì sabato e domenica dalle 9 alle 20).
Info tel. 0832.241067 e-mail:biglietteria@mustlecce.it
https://www.facebook.com/mustlecce
https://www.instagram.com/mustmuseo /

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