L’orchestra ucraina ‘The Lords of sounds’ ha infiammato il pubblico del Teatroteam di Bari con il tributo ad Hans Zimmer ed alle sue memorabili colonne sonore

Una compagine maestosa e ordinata di strumenti si è esibita in grande stile sul palco del Teatroteam di Bari: l’orchestra ucraina The Lords of sounds ha reso degno tributo ad Hans Zimmer, compositore contemporaneo, autore di innumerevoli e famosissime colonne sonore.

E sono state queste le protagoniste di un vero show pieno di energia fatto di musica, effetti luce, proiezioni video, interventi corali e cambi di abito per i due solisti che si sono avvicendati sul palco. Il risultato è stato un concerto sinfonico con effetti pirotecnici che hanno esaltato la qualità tecnica ed esecutiva dell’orchestra dando al pubblico l’emozione di ascoltare dal vivo una buona parte della produzione del vincitore di quattro Grammy, due Oscar alla migliore colonna sonora, tre Golden Globe e un Brit Award: “Dune”, “Spider-Man 2”, “Il Cavaliere Oscuro”, “Interstellar”, “Il Codice Da Vinci”, “Pearl Harbor”, “Il Gladiatore”, “Mission Impossible”, “Inception”, “Pirati dei Caraibi”, “Spirit”, “Wonder Woman”, “Madagascar”, Il Re Leone, Man of Steel, Game of Throns.

Lo spettacolo ha coinvolto il pubblico entusiasmando certo per la familiarità dei pezzi, entrati nell’immaginario collettivo grazie al cinema per cui queste musiche sono state composte, ma anche per la composizione del tutto, uno spettacolo da vedere e da ascoltare, e in alcuni casi, da ballare.

Le ariose aperture dell’orchestra erano spesso associate alla visione di ampi paesaggi terrestri come in Dune, o lunari, come in Interstellar, ma anche agli effetti di illuminotecnica che trasformavano la sala facendola apparire anch’essa parte del palcoscenico. Con Madagascar il pubblico si è scatenato sulle poltrone. Una voce narrante accompagnava l’avvicendarsi dei brani, raccontando di Zimmer, la sua vita, gli aneddoti sulla composizione delle musiche, gli stati d’animo che hanno accompagnato ogni singola composizione. Una sorta di performance stereognosica che ha reso lo spettacolo emotivamente coinvolgente.

L’orchestra era arricchita nella sua composizione da tre sezioni di percussioni, compreso un tamburo giapponese, capaci di effetti ritmici potenti ora apocalittici e posati, ora frenetici e tuonanti. In più il sintetizzatore e alcuni archi elettrici (basso, chitarra e violino) hanno permesso di riprodurre suoni evocativi di spazi altri rispetto a quelli fisici immaginabili, portando l’immaginazione a provare la sensazione di luoghi quasi iperuranici, possibili solo nei sogni.

La maestria dell’orchestra ucraina ha dato prova di una grande qualità esecutiva, che lascia spazio all’apprezzamento della cura e dell’attenzione balcanica per la musica attiva e la disciplina con cui ci si approccia ad essa, in quanto intesa davvero come mezzo di comunicazione ed emozione.

L’effetto all’ascolto delle composizioni di Zimmer, così eseguite dall’orchestra The Lords of sounds, è stato quello di essere dentro quelli che un tempo avremmo definito COLOSSAL. Peraltro, c’è da dire, che in un teatro difficile acusticamente come il TeatroTeam, l’effetto fonico dell’amplificazione non è stato per niente male e ha contribuito a rendere qualitativamente la performance dell’orchestra. Cosa di non poco conto.

Il pubblico ha decisamente apprezzato questo concerto-spettacolo sorprendente, dando tributo con urla e applausi a profusione.

Alma Tigre
Foto dal sito dell’Orchestra

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