“Sei il sorriso più bello in mezzo a sto bordello” è lo splendido il messaggio di copertina di Giacinto Magliocchi che, attraverso i suoi scatti, racconta con cura l’universo femminile e dedica la sua personale a “Il sorriso delle donne”.
La mostra fotografica, curata da Rita Schena, è visitabile fino al 30 novembre a Bari negli spazi in cui ha sede l’associazione “Fotografi di strada” in via Murat 54.
Il focus dell’esposizione tutta al femminile è il sorriso, un gesto semplicemente meraviglioso che infonde fiducia, esprime positività e una sensazione di apertura verso l’altro.
La freschezza e l’ironia di questi scatti è da ricercarsi nella volontà dell’autore di non ritrarre il soggetto attraverso “una messa in posa” o in un ruolo ben preciso, ma di coglierlo, senza condizione alcuna, in un’azione spontanea in tutta la sua naturalezza, nel rispetto della sua individualità; la loro bellezza inoltre è individuata nella capacità dello stesso, di aver saputo cogliere non solo i tratti somatici, ma soprattutto le espressioni più fugaci del viso, come fossero un affascinante mondo da esplorare che però va preservato e protetto.
Magliocchi sceglie di non usare il colore. La cromia infatti, distrae nella lettura della foto e opta per l’utilizzo del bianco e nero che, oltre ad essere fuori dal tempo, consente maggiore chiarezza di forma e permette di cogliere particolari segni, specie le espressioni dei volti, che il colore non avrebbe registrato così bene.
Pone inoltre, particolare attenzione allo sguardo di ciascun soggetto, cercando di accedere pacatamente nella sua interiorità e di leggerne i sentimenti, perché è dai dettagli emozionali che si cerca di dedurne la personalità, conseguenza delle esperienze vissute.
Se è pur vero che un sorriso vale più di mille parole è altrettanto vero che, proprio perché esprime sensazioni interiori, può celare anche un sentimento di paura e di imbarazzo e quindi non tutti quando sorridono sono felici. A volte il dolore è celato, ma non per questo meno reale. L’anima spezzata va accudita, rigenerata e fatta risorgere con attenzioni e calore.
Quante persone sono vittime di manipolazioni emotive, intrappolate in dinamiche di coppia malate nel nome di un amore che amore non è? Quante si sentono oppresse in relazioni in cui non vige il rispetto reciproco, ma solo la realizzazione della volontà malsana del singolo? Quante vivono in un costante stato di malessere come inghiottite da una melma oscura che toglie il respiro e le affonda? Quante per questo, hanno perso l’autostima e la propria stabilità emotiva e mentale?
Si intuisce, quindi, che il sottotesto della mostra vuole sollecitare l’attenzione verso gli ostacoli e le inquietudini che ancora oggi la donna incontra nella sua strada in salita, contro le ingiustizie che la penalizzano, mostrando il più delle volte instancabile tenacia nel perseguire il meglio non tanto per sé, quanto per chi la circonda.
Gli scatti quindi rivelano che dietro quel velo di leggerezza ci sono donne forti pronte a farsi carico dei problemi altrui; donne che sconvolgono la quotidianità della vita e ne cambiano il corso, dando voce ai bisogni insoddisfatti; donne che mirano alla realizzazione personale; donne che difendono la propria identità e che hanno avuto il coraggio di dire “ non sono come mi vuoi”; donne libere di scegliere per sé, non più oggetto inattivo di una società patriarcale che le incatena alla persona sbagliata; donne che hanno lottato per ciò in cui credono; donne che hanno messo al centro se stesse senza nascondere la personalità e proseguendo negli obiettivi.
Donne in volo, libere e più che mai se stesse!
Cecilia Ranieri
Foto di Cecilia Ranieri