Oggi, sabato 30 novembre, verrà presentato a Giovinazzo il libro di Francesco Panarelli “Dante a Mezzogiorno. Il Regno di Sicilia nella Commedia” edito da Carocci editore. L’incontro si svolgerà nella Chiesa di San Giovanni Battista (Piazza delle Benedettine) alle ore 19.30, in collaborazione con l’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine.
Sarà presente l’autore, professore di Storia medievale all’Università degli Studi della Basilicata. Interverrà Francesco Violante, professore di Storia medievale all’Università di Bari “Aldo Moro”.
A differenza di Petrarca e Boccaccio, Dante pare non si sia mai spinto a sud di Roma, ma durante l’esilio imparò presto a fare i conti con quanto accadeva nelle corti di Napoli e Palermo. La situazione politica del Regno di Sicilia, diviso tra Angioini e Aragonesi, ma con importanti richiami ai sovrani Altavilla e Svevi, è evocata già nel De vulgari eloquentia e torna più diffusamente nella Commedia. Il volume rilegge le tre cantiche per seguire il dipanarsi e le ragioni del rapporto di Dante con il Meridione d’Italia, con i due Regni che lo occupavano e soprattutto con le dinastie che governarono quei Regni. Il giudizio di Dante si espresse a chiare lettere in celebri terzine, che hanno contribuito a forgiare la secolare valutazione negativa sull’età angioina e sulle sue nefaste conseguenze per il destino del Mezzogiorno italiano e allo stesso tempo a rafforzare l’opinione positiva sui predecessori normanni. Re Roberto I d’Angiò, ad esempio, fu sì colui che coronò il sogno poetico di Francesco Petrarca, ma resta marchiato dalla sarcastica definizione dantesca di “re da sermone”, ovvero sovrano incapace e bigotto.
Moderatore Mario Resta (Storia del Cristianesimo e delle Chiese). Introduce Bibi Mastroviti, capo Gruppo FAI del Nord Barese.
Il prof. Panarelli, nato a Giovinazzo, dove ha frequentato il Liceo classico Matteo Spinelli, laureato in Storia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dopo un periodo a Roma, Bologna e Monaco di Baviera, è attualmente professore ordinario e Direttore del Dipartimento di Scienze Umane all’Università della Basilicata. È membro dei comitati scientifici di numerose riviste. Nelle sue pubblicazioni si è occupato in particolare di storia delle istituzioni monastiche e di storia del Mezzogiorno italiano.
Sarà possibile, al termine dell’incontro, seguire la visita del sito per una conoscenza approfondita del patrimonio di storia e arte e natura che rappresentava l’ex complesso monastico delle benedettine. Gli iscritti FAI hanno accesso prioritario. In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.