Un regalo di Natale della XXII edizione della rassegna ‘Jazzset’ di Acquaviva delle Fonti il concerto dell’Aldo Di Caterino Ensemble con ospite Enrico Pieranunzi

Come un dono dal sapore natalizio, benchè giunto giorni prima della ricorrenza, ha dato spettacolo sul palco del Teatro Luciani di Acquaviva delle Fonti l’Ensemble di Aldo Di Caterino, con la partecipazione davvero straordinaria del Maestro Enrico Pieranunzi. A completare la formazione Carlo Bavetta al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria. Tutto questo per la ventiduesima edizione della rassegna Jazzset, con il sostegno della Regione Puglia e di Puglia Culture – Circuito Teatrale in accordo con il Comune di Acquaviva delle Fonti, a cura dell’Associazione “Cafè 1799”, fondata nel 2004 da Giuseppe Netti ed alcuni tra i migliori musicisti della scena jazz italiana, Gaetano Partipilo, Giorgio Vendola, Pasquale Bardaro e Mirko Signorile, e promotrice dai primi anni del 2000 della diffusione della musica d’autore.

Mi sono a lungo posto il problema se dare la precedenza, nel racconto, al titolare del progetto, il flautista Aldo Di Caterino, o iniziare a parlare di Enrico Pierannunzi, che non arriva tanto facilmente alle nostre latitudini. Alla fine ho deciso che il mio primo ringraziamento debba essere concesso al giovane Aldo. Talento emergente della scena jazzistica nazionale, il flautista e compositore barese, 27 anni, è un autentico virtuoso dello strumento, un artista originale e dotato di grandi mezzi espressivi, molto stimato anche dai colleghi più navigati ed esperti. Non a caso Pieranunzi ha detto di lui: «Non ho mai amato il flauto fino a quando non ho suonato con Aldo Di Caterino». Laureato con lode e menzione d’onore in flauto e musica jazz al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari,

Innamorato del jazz, della musica brasiliana e sudamericana in genere, e avvicinatosi al flauto traverso all’età di sei anni, Aldo Di Caterino è un solista dal fraseggio sciolto e sicuro, capace di esprimersi al meglio sia in contesti tipicamente jazzistici, sia di musiche sudamericane come il tango e la bossa nova. La collaborazione con Pieranunzi, nata un po’ per caso (?) e che poteva immaginarsi occasionale, si è invece tramutata in una collaborazione stabile, insieme ai due giovanissimi musicisti Bavetta e Mangiocavallo. Oltre a tutto questo, ha ottenuto un ingaggio triennale con l’Orchestra Nazionale dei Giovani Talenti del Jazz (ONGTJ) diretta da Paolo Damiani. Oltre all’album Heroes, pubblicato a giugno 2024 per l’etichetta Abeat Records, e che è stato presentato durante il concerto di Acquaviva, la sua opera prima, Amorè, è del 2023 con la collaborazione di Vince Abbracciante e Nando Di Modugno. Docente di musica presso il Liceo musicale di Acquaviva, nonché alla scuola Il Pentagramma di Bari. Ha già all’attivo numerose collaborazioni, tra cui spiccano quelle con jazzisti del calibro di Gabriele Mirabassi, Bebo Ferra, Dario Deidda, Roberto Ottaviano, John Surman, Vince Abbracciante.

Al contrabbasso altro giovane musicista talentuoso come Carlo Bavetta. Siciliano di Catania ma ormai trapiantato a Varese. Diplomato con il massimo dei voti e la lode sia al triennio di basso elettrico, con Marco Micheli, che al biennio di contrabbasso jazz, allievo di Lucio Terzano al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, questo jazzista classe 1997 si sta ritagliando un posto di rilievo nello scenario nazionale. Ha all’attivo delle collaborazioni stabili di tutto rispetto come quella con Pieranunzi, ma anche con lo straordinario pianista Antonio Faraò. E solo queste due collaborazioni dicono tutto del potenziale di questo giovanissimo artista, ma le collaborazioni continuano con Dado Moroni, Gianni Cazzola, Vladimir Kostadinović, Nicola Angelucci, Pietro Tonolo, Bebo Ferra, Andrea Dulbecco, Nico Gori, Enzo Zirilli, Luigi Bonafede, Rossana Casale, Roberto Tarenzi e molti altri ancora.

Ancora più particolare è la figura del più giovane di tutti i musicisti, il batterista Cesare Mangiocavallo, classe 2000. Ha iniziato a suonare violino e pianoforte a 6 anni. A 7 anni ha iniziato a studiare la batteria con Andrea Nunzi, Greg Hutchinson, Roberto Gatto, Antonio Sanchez e Mark Guiliana. Ha suonato con Daniele Tittarelli, Roberto Tarenzi, George Garzone. Ha partecipato a Soundcheck, trasmissione condotta da Gegè Telesforo. Nel 2019 è stato chiamato da Enrico Pieranunzi a suonare con lui in quartetto. Si è esibito a Umbria Jazz, Fano Jazz e Pozzuoli Jazz Festival. Frequenta il Conservatorio S. Cecilia. Nel 2017 ha partecipato come batterista e compositore alla realizzazione del suo primo disco “The dark side of the trio” con Luigi Mangiocavallo e Pietro Ciancaglini. Nel 2019 si è diplomato all’Istituto Cine-TV Roberto Rossellini, frequentando contemporaneamente il Conservatorio S. Cecilia. Sin da bambino è appassionato di cinema. Ha realizzato alcuni cortometraggi cinematografici di cui ha curato soggetto, sceneggiatura, regia, ripresa, montaggio e musica. Nel 2016 ha iniziato la lavorazione del suo primo film lungometraggio “Siegfriedsdorf Dixieland Band” scritto, diretto, montato e musicato da lui. Il film è stato presentato al Senato della Repubblica in occasione della Giornata della Memoria 2020 ed ha vinto il premio di miglior film al Rome Prisma Indipendent Film Awards.

A dare lustro alla serata, la presenza di uno degli indiscussi maestri del genere da noi amato. Enrico Pieranunzi è tra i pianisti jazz italiani più conosciuti a livello internazionale e, nel corso della sua lunga e brillante carriera, è stato al fianco di alcuni miti leggendari come Chet Baker, Charlie Haden, Lee Konitz a Paul Motian, Chris Potter, Joey Baron, Marc Johnson (Marc Johnson è stato l’ultimo contrabbassista di Bill Evans). Ricordo di aver ascoltato Pieranunzi la prima volta nel 1976 con il quintetto di Dino Piana e Oscar Valdambrini, e qualche mese dopo ad Umbria Jazz con un suo trio, e da allora me ne sono innamorato per il suo modo di accarezzare la tastiera e raccontare favole sonore.

Nasce a Roma nel 1949. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. A partire dal 1982 si è recato numerose volte negli Stati Uniti dando concerti in varie città. Di rilievo la sua partecipazione a Spoleto Festival Usa 2007 (Charleston, North Carolina). E’ l’unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato più volte nello storico “Village Vanguard” di New York con Marc Johnson e Paul Motian (Camjazz, 2010).

Proprio per il “Live at The Village Vanguard” con Marc Johnson e Paul Motian (Camjazz, 2010) gli è stato assegnato nel 2014 l‘Echo Jazz Award – equivalente tedesco dello statunitense Grammy – come Best International Piano Player. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo CD “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori CD del decennio 2000/2010.

La cosa che più mi affascina di lui è la sua capacità di prendersi cura di questi giovani musicisti che non possono che essergli grati per l’opportunità che gli viene “donata” da un maestro del genere. In un suo intervento durante il concerto, Pieranunzi ha definito questi tre ragazzi degli eroi, proprio come il titolo del nuovo album, “Heroes”, che si riferisce al loro coraggio, alla loro caparbietà di voler ritagliarsi uno spazio in un mondo musicale. Scegliere di fare jazz nel 2024 è un atto eroico e questi giovani musicisti meritano il sostegno di tutti, anche del pubblico che sceglie di ascoltarli.

Durante il concerto sono stati presentati quasi tutti i brani del CD Heroes, tutti brani originali composti da Pieranunzi, Di Caterino (tre brani ciascuno) ma anche da Bavetta e Mangiocavallo, mostrando tutti ottima capacità di scrivere nuova musica. A questi brani si sono aggiunti un brano di Pieranunzi (Hindsight) con il quale si è aperto il concerto, ed alcuni standard come Someday my prince will come (brano del 1937 diventato famoso come colonna sonora del film Biancaneve). Ultimo brano, un omaggio di di Pierannunzi a Chick Corea (Cick remenbered) ed un bis finale con il brano che chiude l’album: Se un’altra volta un giorno.

Davvero un concerto delizioso, con quattro musicisti che hanno dato il meglio di sé. Davvero un bel regalo di Natale. Grazie ad Aldo Di Caterino per averci regalato un piccolo gioiello, grazie al Maestro Enrico Pieranunzi per sostenere questi giovani eroi, grazie a Bavetta e Mangiocavallo per aver sostenuto, con la loro ritmica, un’ora e mezza di magia.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano De Gennaro e Giovanni Pastore

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