Per l’ultimo concerto dell’anno, sempre alla ricerca di sonorità nuove, siamo andati a Laterza per quella che è stata la ciliegina sulla torta di un anno ricco di eventi, per ascoltare quattro musicisti, tutti pugliesi, ma in una formazione inconsueta.
L’occasione ci è stata offerta dalla giovanissima rassegna laertina “Sotto le stelle del Jazz”, con la Direzione Artistica di Michele Sannelli. Giovanissima perchè questa estate, tra luglio ed agosto ha visto svolgersi la prima edizione con ospiti d’eccezione come Antonio Faraò, Javier Girotto, Andrea Sabatino e Vince Abbracciante. E non contenti di aver dato appuntamento alla seconda edizione per l’estate 2025, a fine anno è arrivato questo invito per una serata molto, molto particolare, con una formazione del tutto inusuale. Un progetto affidato al sassofonista barese Roberto Ottaviano, che ha pensato bene di coinvolgere, oltre al sempre bravo Michele Sannelli al vibrafono, anche Vince Abbracciante con la sua fisarmonica e, a completare l’organico, Giorgio Vendola al contrabbasso. Il tutto con il sostegno del Comune di Laterza e dell’Associazione “Amici della musica” di Ginosa.
Dopo una breve introduzione di Michele Sanneli (Direttore artistico della rassegna), è intervenuto il Sindaco Francesco Frigiola, sottolineando che la musica è soprattutto cultura (non solo intrattenimento) e la musica jazz in particolare fa alzare il livello qualitativo della proposta. A seguire, la Consigliera con delega alla Cultura Alessia Tria: “…crediamo fortemente che progetti culturali di questo tipo possano essere volano di crescita per tutto il territorio. Questi territori hanno bisogno di progetti di alto livello. E’ indispensabile metterci dei contenuti che ben si sposano con la bellezza e particolarità del territorio”.
Tutti musicisti pugliesi ma non per questo non meritevoli di attenzione. Quando nella presentazione, Sannelli ha presentato Ottaviano come uno dei musicisti più incredibili che abbiamo in italia, lo dice a ragion veduta. Roberto Ottaviano è ormai stato consacrato come uno dei migliori musicisti italiani in circolazione, vincendo riconoscimenti a tutti i livelli, non solo come musicista. Da pochissimo è stato eletto anche Presidente della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano”. Un riconoscimento importante per la carriera di Ottaviano, sulla scena jazzistica internazionale da più di quarant’anni. La Federazione ha l’intento di sostenere progetti che tendano alla valorizzazione e allo sviluppo dell’attività artistica italiana con particolare riferimento al jazz. Nata il 13 febbraio . Un passaggio importante, non solo a livello istituzionale, che ha chiamato a raccolta alcune associazioni rappresentative del settore: I-JAZZ (l’associazione dei festival italiani, dal 2008), MIDJ (attiva realtà distintiva dei musicisti jazz, da 2014), ADEIDJ (Associazione delle Etichette Indipendenti di Jazz).
Si sono aggiunte, dopo poco anche IJVAS (Il Jazz Va A Scuola) e AFIJ (Associazione Fotografi Italiani di Jazz). In un momento di individualismi e difficoltà sempre più forte nella condivisione e nella comprensione di tutto ciò che ci sta intorno, il jazz italiano ha dimostrato che per il raggiungimento di un lavoro di qualità è indispensabile fare squadra, unire capacità e forze. A presiedere la Federazione, Ottaviano è subentrato ad Ada Montellanico. Paolo Fresu, primo presidente dal 2018, resta presidente onorario. Roberto Ottaviano durante il concerto ha utilizzato esclusivamente il sax soprano, ma la maestria non è solo nel saper creare sempre nuove sonorità, ma anche (e specialmente) nell’elaborare progetti sempre nuovi e mai ripetitivi, suscitando interesse da parte dei suoi estimatori.
Anche di Vince Abbracciante non possiamo che parlarne bene. Anche lui sta conquistando sempre più un suo spazio nell’ambiente musicale internazionale. Sempre pronto ad essere coinvolto in formazioni inusuali con uno strumento che di certo non è di ascolto quotidiano, dando un contributo del tutto personale.Ottimo strumentista ed ottimo arrangiatore, riesce a spaziare tra vari generi musicali che vanno dal jazz, al pop, dai cantautori al tango e alla musica sudamericana in genere. La sua presenza in qualsiasi formazione non fa altro che creare un valore aggiunto.
Giorgio Vendola da parte sua resta una certezza. Anche nel concerto di Laterza, senza la presenza di strumenti base quali il pianoforte e la batteria, è riuscito a fornire un sostegno ritmico per tutta la serata, senza limitarsi a svolgere il ruolo di accompagnatore, ma prendendosi in suoi spazi, con assoli delicatissimi, con una sonorità particolarmete piena e corposa.
Se gli altri tre musicisti sono tutti ormai navigati, Michele Sannelli, con il suo vibrafono (e per l’occasione anche la marimba) non ha timore di confrontarsi con loro. Anche se da anni vive a Milano, le radici con la sua terra delle gravine rimane salda. Già questa estate, sempre a Laterza, lo abbiamo ascoltato con pezzi da novanta cone Antonio Faraò e Javier Girotto. Con Ottaviano negli ultimi anni ha avuto modo di realizzare alcune collaborazioni con il gruppo Eternal Love, partecipando anche ad una fortunata tournee in Sicilia, ma anche con una versione allargata del gruppo che si è esibita a Bari ad aprile 2023 con ospiti straordinari come Francesco Bearzatti, Ralph Alessi, Samuel Blaser, Gaetano Partipilo, oltre ovviamente a Marco Colonna, Alexander Hawkins Giovanni Maier e Zeno De Rossi. In tempi più recenti la registrazione di questo concerto è stata pubblicata unitamente alla rivista Musica Jazz del mese di luglio 2024. E’ stata però la prima occasione che ha avuto di suonare con Abbracciante e con Vendola, ma la sintonia si è avvertita sin dalle prime note. La scelta di utilizzare non solo il vibrafono, ma anche la marimba non ha fatto altro che creare nuovi colori su una tavolozza già molto ricca.
La selezione musicale è stata curata da Roberto Ottaviano. Di solito, quando i musicisti si incontrano in maniera occasionale, non abituale, vengono proposti standard noti ad ognuno di loro ed al pubblico, suscitando facili applausi, ma per la serata di Laterza non è stata affatto così. Nulla è stato dato per scontato. La scelta dei brani è stata adeguata alla sacralità della chiesa del Purgatorio, rendendo omaggio al luogo dove si è svolto il concerto. Gli autori selezionati hanno abbracciato una certa estetica della musica, con una predilezione per la musica jazz, ma che hanno sposato anche altre poetiche musicali come la musica etnica, quella classica e antica.
Gli otto autori scelti sono tutti nomi noti ai più, e di certo fanno parte di una fascia di musicisti che hanno tracciato nuove strade e nuove sonorità. Seppur di generazioni diverse, sono musicisti che hanno lasciato il segno e continuano imperterriti. Andiamo da Paul McCandless e Ralph Towner, componenti del gruppo Oregon, a Jan Garbareck che per anni è stato un componente fisso dell’European trio di Keith Jarrett, ai trombettisti Thomas Stanko, Kenny Wheeler e Dave Douglas, al sassofonista inglese John Surman, per finire al chitarrista Jakob Bro (il più giovane tra tutti),
Il concerto si è svolto presso l’Auditorium Michele Giannico, già chiesa del Purgatorio, presente all’interno del centro storico di Laterza. Una chiesa trasformata in auditorium e sala congressi. I musicisti hanno suonato senza alcuna amplificazione e questo ha creato qualche problema di acustica in quanto, durante i momenti corali, alcuni strumenti dai suoni più acuti hanno preso il sopravvento. Questa a mio avviso è stata l’unica “pecca” di una serata da ricordare. In un ambiente gremito, che si sviluppa in lunghezza ed in altezza, di certo chi ha trovato posto nelle ultime file o in piedi nelle retrovie, ne è rimasto particolarmente penalizzato.
Il concerto è iniziato con un brano di Jan Garbareck dal titolo “Pygmy Lullaby”, per proseguire con un brano degli Oregon, “Willow”, composto da Paul McCandless. A seguire, “Game” di Thomas Stanko e “Pitanga Pitomba” di John Surman.Il momento più lirico in assoluto si è avuto con “Charms of the night sky” di Dave Duglas con una lunga introduzione del contrabbasso di Vendola per poi sfociare in una sonorità che ha ricordato il tango argentino con la fisarmonica di Abbracciante. Ma anche il brano successivo, “Lyskaster” di Jacob Bro, con una introduzione di Michele Sannelli che ha iniziato a far vibrare gli elementi del vibrafono con un archetto da strumento a corde, è stato di una magia infinita nella sua semplicità (come molte composizioni di Jacob Bro). L’ultimo brano è stata una composizione di Ralph Towner (Icarus), anche questa tratta dal repertorio degli Oregon. Il bis finale invece è stata una composizione di Kenny Weeler dal titolo “Deer Wan”.
Al termine del concerto, dopo il bis, Roberto Ottaviano, anche a nome degli altri musicisti, ha sentito il dovere di esprimere, in due parole, tutta la loro solidarietà alla giovanissima giornalista Cecilia Sala, arrestata a Teheran, vittima di qualcosa che va al di là della nostra comprensione. Arrestata mentre svolgeva il suo compito di raccontarci le storie di quei posti, così come avviene in tanti altri luoghi, e che sono diventati così frequenti da lasciarci ormai indifferenti. In fondo non è un compito così arduo riuscire a condividere la bellezza e a fare in modo che la solidarietà possa essere un esercizio pratico e quotidiano da esercitare nel nostro ambito, tutti i giorni. Ritengo che questo invito possa e debba essere condiviso da tutti noi.
Doveroso a questo punto sottolineare l’aspetto delle periferie, che si dannano, che fanno di tutto per fare proposte culturali che siano degne di essere chiamate tali. Ormai in Puglia sono tanti i luoghi di periferia dove è possibile ascoltare buona musica. Alcuni festival sono ormai affermati, altri si affacciano alla ribalta con grinta. Non voglio fare un elenco per non scontentare nessuno, ma quello che succede a Laterza è sicuramente “degno di nota”. Bene così!
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro