Il ForseSanremo di Cirano Post: la quinta sera, sabato 15 febbraio

La sera conclusiva, e forse a Carlo Conti a fine serata daranno il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Visto come si è comportato con la scaletta, potremo sempre dire che i treni arriveranno in orario.

Per un lieto festeggiamento famigliare, ho visto il primo pezzo di finale a pizzichi e a mozzichi, e posso dire di aver apprezzato tanto la decolorazione di Marcella Bella, che sembra fatta in casa, con l’abito che sembra disegnato da Antonella Clerici. Un look da debuttante, a 72 anni, è oro.

I Modà non perdono occasione per spingere in là la frontiera del truzzo.

La sequenza Serena Brancale/Brunori Sas è il podio che vorrei, ma non penso sarà possibile.

Dopodiché il fatto degno di nota è Olly, la personale rivelazione di questa edizione. Anche l’orchestra si alza con lui, il pubblico accenna a una standing ovation. E pensare che è quello col look più semplice di tutti.

Achille Lauro grande quotato per la vittoria, smette i cappottoni barocchi delle altre sere, per restare in serafino e pantaloni.

I Cuoricini dei Coma Cose sono sulla bocca di tutti i bambini: al supermercato, per strada, con i miei nipotini, cuoricini per tutti.

Grande favorita anche Giorgia, che quest’anno ha dei look particolarmente carini, consoni, un ottimo lavoro di contorno alla voce, a fronte di una canzone forse meno azzeccata di quelle di un tempo.

Lucio Corsi non si discute, si ama. Lady Oscar si è impossessato di Irama (presa dallo spirito di Sanremo ho fatto una rima pure io).

Shablo e gli amici suoi sembrano gli amici dello sposo ai matrimoni di paese.

Joan Thiele con il pezzo riscaldato va anche meglio.

Massimo Ranieri, con il suo completo all white può andare a vendere i gelati con Cattelan al primo cambio d’abito.

L’ultima sequenza Gaia-Rkomi-Sarah Toscano scorre in promozione 3×1, senza infamia e senza lode.

Ma è arrivato il momento della nanna. Il successo delle canzoni di Sanremo lo decreteranno, come sempre, le radio.

Beatrice Zippo

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