
Neri Marcorè porta in Puglia un’opera che da sempre ha emozionato milioni di persone: La Buona Novella, il capolavoro di Fabrizio De André che fonde musica e riflessione sulla spiritualità, ma anche sulla natura profondamente umana dei personaggi sacri. L’appuntamento è dal 23 al 27 aprile, con quattro date in tutta la regione: il 23 aprile al Teatro Fusco di Taranto, il 24 aprile al Teatro Comunale di Corato, il 26 aprile al Teatro Piccinni di Bari e il 27 aprile ancora a Bari, con uno spettacolo nel pomeriggio.
Questa versione teatrale è un’affascinante “Sacra Rappresentazione”, dove la musica di De André si intreccia con testi tratti dai Vangeli apocrifi – quelle versioni dei Vangeli che raccontano la vita di Maria, Giuseppe e Gesù da una prospettiva inedita. Proprio come nell’album del 1970, le canzoni raccontano una storia che diventa anche riflessione sulle contraddizioni umane, sulla giustizia, sul sacrificio e sull’amore.
Lo spettacolo prende vita grazie ad un mix di prosa e musica, con un’impostazione che restituisce tutta l’intensità dell’opera originale, pur arricchendola di nuovi dettagli e significati. La performance, quasi come un’opera da camera, riprende l’approccio intimo di De André, ma offre anche una dimensione teatrale capace di rendere il racconto visivamente ed emotivamente coinvolgente.
De André stesso descrive così il suo lavoro:
“Un artista deve raccontare il suo tempo usando gli strumenti dell’arte, come allegorie e metafore. Questo è ciò che ho cercato di fare con La Buona Novella.” Con questo spirito, De André ha reso universali temi apparentemente lontani dal quotidiano, creando un legame che va oltre il tempo e lo spazio, rendendo il sacro un’esperienza profondamente umana.
Nella versione teatrale, la sacralità dei personaggi emerge anche nella loro umanità: Maria, Giuseppe, il piccolo Gesù e il popolo divino sono ritratti con un’intensità che li rende incredibilmente vicini, come se li stessimo incontrando per la prima volta.
Le parole di Fabrizio De André
(dalla sua intervista a La Repubblica, 14 marzo 1999)
“Quando ho scritto La Buona Novella, nel 1969, eravamo nel pieno della rivolta studentesca. Molti hanno visto il disco come qualcosa di fuori tempo. Eppure, cosa diceva Gesù se non l’abolizione delle differenze sociali, dell’autoritarismo, in nome della fratellanza universale?”
“I Vangeli Apocrifi raccontano la storia di Gesù e Maria in modo diverso, più umano. Li ho scelti perché non provenivano dall’ufficio stampa di Cristo. Quello che emerge è una storia laica, che pur mantenendo rispetto, dà voce alla profondità dell’umano.”
La regia di Giorgio Gallione
“Con Neri Marcorè, siamo partiti da La Buona Novella per raccontare una storia che tocca tanto la sfera spirituale quanto quella civile. La nostra visione teatrale è ispirata alle Sacre Rappresentazioni, ma con una scenografia simbolica e poetica che dialoga direttamente con il pubblico.”
Gli arrangiamenti di Paolo Silvestri
La parte musicale dello spettacolo, curata da Paolo Silvestri, mescola il talento vocale di Marcorè con quello di cinque celebri cantanti provenienti da tradizioni musicali diverse. Le voci e gli strumenti si uniscono per creare un sound variegato, che conserva l’essenza dell’opera originale ma ne esplora nuove sonorità.
Note di Neri Marcorè
“Ho scoperto De André solo più tardi nella mia vita. All’inizio non avevo capito pienamente la sua forza. Poi ho realizzato quanto il suo sguardo sul mondo fosse profondo e rivoluzionario. La Buona Novella racconta storie di ribellione e speranza, storie che oggi suonano ancora incredibilmente moderne.”
Produzione
Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano, Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova
Durata: 85 minuti, senza intervallo
INFO e biglietti: pugliaculture.it/spettacolo/la-buona-novella.
Daniele Milillo