Possono due sorelle, unite da un fortissimo legame, che si sono sorrette, sostenute e aiutate per buona parte della loro vita, arrivare a separarsi per sempre?
Sì, è possibile, se un uomo infido arriverà a devastarne l’anima e a trascinarle in un torbido triangolo amoroso.
“Come un respiro“, l’ultimo romanzo di Ferzan Ozpetek, ci racconta la storia di due sorelle, Elsa e Adele, che la vita si diverte a rendere rivali in amore.
È un thriller dei sentimenti, che ci tiene sospesi in un’altalena che si muove tra passato e presente e che ci racconta a più voci una storia di amore, di passione, di tradimenti e di segreti. Una storia che avvince, che cattura, che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima, inattesa rivelazione finale. Quella rivelazione che maggiormente racchiude il senso del profondo affetto fra le due sorelle. Quella rivelazione che ci fa capire e comprendere fino in fondo che “il vero amore è una fortuna che ti capita una sola volta nella vita. E spesso, non è nemmeno una fortuna, ma una maledizione”.
L’intreccio narrativo di questa avvincente storia si snoda su tre piani temporali diversi, quello in cui agiscono tre giovani coppie, la cui vita sarà segnata inesorabilmente dall’incontro con Elsa; quello in cui, nell’arco di cinquant’anni, Elsa scrive a sua sorella – o forse a se stessa? – lettere che non saranno mai lette, tentando un riavvicinamento, un chiarimento, un incontro; infine, quello che, attraverso un flusso di ricordi, porta Adele a tornare nel passato per raccontare la sua vita, sua e della sorella.
Ma il passato è un luogo dove è difficile tornare, dove è difficile sostare, perché ci riporta alla mente troppe verità, anche quelle che abbiamo negato perfino a noi stessi. È un luogo da cui emergono con forza e veemenza le persone e gli scenari della nostra vita. Scenari come Roma, Viterbo, Istanbul, la magica Istanbul, che con i suoi colori fa da scenario a una esistenza difficile, quella di Elsa, protesa verso una ricerca incessante di uomini, di lusso e piaceri, o forse solo di oblio. O ancora scenari come una casa, che è poi l’elemento che unisce le vite di tutti i personaggi del romanzo.
Personaggi tra cui, con la maestria e con l’abilità di un ottimo regista, Ozpetek sa quali mettere in primo piano con una sapiente caratterizzazione e quali lasciare in secondo piano, senza svelarci troppo di loro.
“Come un respiro“ è un libro che si fa leggere avidamente, perché la scrittura è semplice e scorrevole. È un libro che sa come appassionare il lettore e come catturarne l’attenzione e l’interesse. È un libro che sa come parlare d’amore nelle sue molteplici forme, perché “quando ami davvero, devi essere pronta a tutto. Al fulmine e alla tempesta. Alla pioggia e alla siccità. Non puoi sapere fin dove ti spingerà quel sentimento che ti consuma. Non riesci nemmeno a distinguere la felicità dalla disperazione, perché in amore spesso l’una è la ragione dell’altra”.
Ornella Durante