La possibilità di immaginarsi in nuovo spazio, di esplorare nuovi settori della conoscenza, di ripensare o pensare per la prima volta al proprio benessere attraverso l’alimentazione.
“Qui e altrove” è il titolo del corto realizzato dai ragazzi del Fornelli – Istituto Penale per i Minorenni di Bari, nell’ambito del progetto Caffè Ristretto di Teresa Petruzzelli e Mariangela Taccogna, che sarà presentato mercoledì prossimo, 28 ottobre 2020, alle ore 14.00, presso l’Istituto stesso, come evento conclusivo della settima edizione del progetto dedicato ai temi della natura e del benessere.
Ogni ragazzo ha scritto un suo elaborato che ha ispirato il corto accompagnato dalle musiche originali di Mr. Saxtronic. Alla proiezione saranno presenti i ragazzi detenuti, Paola Romano, assessore alle Politiche giovanili e Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Nicola Petruzzelli, direttore del carcere, Giulio Piliero, dirigente del CiPa 1 di Bari, e le citate responsabili del progetto Teresa Petruzzelli e Mariangela Taccogna.
Caffè Ristretto, il caffè letterario nel carcere di Bari, uno dei primi a livello nazionale, ha inaugurato questa settima edizione a settembre. Nel corso degli incontri otto detenuti sono stati coinvolti per tre giorni a settimana in attività laboratoriali di scrittura creativa, di lettura, incontri informativi e formativi con personaggi del mondo della cultura e dello sport, imprenditori e giornalisti.
Tra gli ospiti di questa edizione di Caffè Ristretto ci sono stati Manlio Epifania, della Masseria dei Monelli, Angelo Santoro, della Cooperativa Semi di vita, Mariella Lippo, di Artemisia, Piero Schepisi, presidente della cooperativa Unsolomondo, Francesco Giannico, dell’associazione Musica e Natura, Sebastiano Loseto, di Barproject-Ass Splash, Gianni Macina, di In.Con.Tra, e Dino Bartoli, istruttore federale di Judo.
Il progetto, da sempre finanziato e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Bari e dall’Assessorato al Diritto allo studio e alla Formazione della Regione Puglia, con il patrocinio dell’ufficio Garante dei diritti dei detenuti, è ormai un punto di riferimento culturale non solo per i detenuti e i docenti della scuola carceraria, ma per tutta la cittadinanza.
Gli ospiti e interlocutori dei laboratori di scrittura e lettura (giornalisti, critici, editori, artisti, scrittori, testate giornalistiche, studenti, politici, associazioni di volontariato e culturali) sono diventati parte attiva del processo relazionale e del dibattito con i detenuti della casa circondariale.