Se la fisarmonica è uno degli strumenti musicali più giovani ed eclettici, nel corso del tempo ha mostrato una straordinaria capacità di adattamento e trasformazione.
Nato nella prima metà dell’800 nel contesto mitteleuropeo, è oggi uno degli strumenti più attivi anche in ambito contemporaneo, grazie a una letteratura musicale che continua a sfornare brani solistici, di musica da camera o concerti per «accordion» – dalla sua denominazione inglese – e orchestra.
In virtù di tutto questo la città di Bari – il cui Conservatorio Piccinni è stato il terzo, in Italia, ad attivare una delle più importanti cattedre di questo strumento nel 1993 – ospita adesso la prima edizione del Bari Accordion Festival: si terrà da oggi, venerdì 15 a domenica 17 ottobre nel Chiostro dei Salesiani, all’interno della Chiesa del Santissimo Redentore (via Martiri d’Otranto 65), ed è organizzato dall’Associazione Fisarmonicistica Italiana, con il sostegno dell’Assessorato alle Culture del Comune di Bari.
Si svolgeranno in totale sei concerti in tre serate, sempre a partire dalle ore 20,30, con un ingresso a pagamento (biglietto unico a 10 euro, abbonamenti a 25 euro – in vendita on line con prevendita del 10% su www.apuliaticket.it/afi e durante le serate del festival nel Chiostro del Redentore).
Si entra esclusivamente con Green Pass in corso di validità, è gradita la prenotazione comunicando nome, cognome e numero di telefono all’indirizzo assfisarmitaliana@gmail.com, infotel 335.815.01.06.
La direzione artistica, curata da Francesco Palazzo – fisarmonicista e docente al Conservatorio di Bari – ha incentrato questa prima edizione del festival in una multiforme immagine sonora della fisarmonica, privilegiandone l’utilizzo in ensemble «ad assetto variabile»: dal trio strumentale puro, al settimino con voce, passando per quintetti e sestetti in diverse configurazioni, ma con la fisarmonica sempre protagonista. Con un accattivante mosaico di linguaggi musicali e numerosi artisti coinvolti, tutti contraddistinti da esperienze musicali diverse (ma consolidate nel tempo), accanto a nomi emergenti nel panorama musicale nazionale e internazionale.
Il festival si inaugurerà oggi, venerdì 15 ottobre, alle ore 20,30, con gli United Sounds, gruppo che fonde il gipsy andaluso con contaminazioni jazz fusion; a proporre il concerto «Viaggio oltre i confini» saranno Pasquale Barberio (fisarmonica), Dario Fraccalvieri (chitarra), Giuseppe D’Abramo (contrabbasso). Dopo di loro si esibirà l’Ensemble SudEstada, che in «Ballata Tour» accosta le culture musicali del Sud e del Mediterraneo: il gruppo è formato da Tiziano Zanzarella (fisarmonica), Sarita Schena (voce), Eugenio Tattoli (clarinetto e clarinetto basso), Simona Storelli (violino), Cosimo Caggia (contrabbasso), Riccardo Lorusso (chitarre), Gilberto Bufi (percussioni).
Sabato 16 ottobre si partirà con la musica ebraica e yiddish (klezmer) del gruppo Shanah Tovah, che proporrà «Memorie di Shlomo»; la formazione comprende Nadia Martina (voce), Fabio Zurlo (fisarmonica), Vincenzo Grasso (clarinetto), Gianpaolo Saracino (violino), Andrea Esperti (contrabbasso), Vito De Lorenzi (percussioni). A seguire, il duo composto da Pietro Adragna (fisarmonica) e Giuseppe Sinacori (chitarra), che in «Vivacidade» propone un mix affascinante e originale di virtuosismo ed espressione timbrica.
Domenica 17 ottobre si riparte da «Alchémia», una straordinaria miscela tra i ritmi mediterranei e le ballad, comprendendo il jazz-waltz e le sonorità di Astor Piazzolla, con il fisarmonicista Antonio Loderini e i Solisti del «Sesto Armonico», gruppo fondato da Peppe Vessicchio; la formazione è composta da Gennaro Desiderio (violino), Zita Mucsi (violino), Nicola Ciricugno (viola), Zsuzsanna Krazsnai (violoncello), Gianluigi Pennino (contrabbasso). Il Bari Accordion Festival sarà poi concluso dal Folksongs Tango Project, in un omaggio speciale ad Astor Piazzolla, nel centenario della nascita del grande compositore argentino: con il fisarmonicista Francesco Palazzo si esibiranno Tiziana Portoghese (voce), Michele Campobasso (pianoforte), Donato Pugliese (violino), Paolo Debenedetto (sassofono), Camillo Pace (contrabbasso).
«Vogliamo proporre una consapevole ed originale lettura della tradizione – spiega il direttore artistico Franceso Palazzo -, cosciente e creativa. Crediamo che la vera tradizione non sia esclusivamente testimonianza di un passato remoto, ma forza viva che anima e alimenta il presente. Il patrimonio musicale “tradizionale” è una ricchezza da custodire ma anche un bene da divulgare attraverso i passaggi dell’elaborazione e della reinterpretazione, nel rispetto della sua vera essenza. Senza rinunciare alla vocazione dello spingersi oltre e “correre il rischio” dell’innovazione. Il “nomadismo musicale” ben si coniuga col suono della fisarmonica, e lo stesso strumento con l’idea del viaggio lungo i confini del mondo. Ma, come ogni viaggio omerico, bisogna sempre avere chiaro il luogo del ritorno. Così, come nel suo migrare “una rondine non può che ritornare”, il viaggio lungo l’innovazione avrà come meta il ritorno alla tradizione».
Durante le serate del festival, inoltre, sarà possibile sostenere il progetto Fisarmoniké, promosso dall’Associazione Fisarmonicistica Italiana, tramite l’acquisto di vari gadget. Fisarmoniké è un grande progetto di promozione della cultura e dell’istruzione in età precoce della fisarmonica, già a partire dalle scuole dell’infanzia.
Tutte le info sul sito www.fisarmonicistica.it.