Si fa presto a lamentarsi di vivere in una città provinciale, in un paesone asfittico dove circuitano sempre gli stessi nomi.
C’è un però.
Bisogna fidarsi di un istinto prono al nuovo, gettare la sensibilità oltre il comodo ostacolo del “già visto”. Bisogna anche avere una volontà che vince un tempo da lupi. Essere spettatore non è un ruolo passivo, è una grossa responsabilità, perché le scelte dello spettatore di oggi determinano l’offerta di domani.
Va data grande fiducia, perciò, al Bari International Gender Festival, giunto alla VII edizione, dedicata alle “Alleanze”. Inaugurato da una conferenza stampa tenutasi presso gli uffici dedicati all’Economia della Cultura della Regione Puglia, sancendo pertanto una prima alleanza tra organizzazioni e istituzioni, con la direzione di Tita Tummillo de Palo e Miki Gorizia, il festival getta le basi per alleanze tra arti, generi, tra culture, contro le questioni xenofobe, non da ultime quelle antispeciste, al fine di una decolonizzazione del pensiero omologato da violenza e prevaricazione.
Un dibattito che Gemma Di Tullio, responsabile Programmazione Danza e Progetti Regionali Danza del Teatro Pubblico Pugliese, sposta sull’alterità dei corpi, e sull’azione scenica come atto politico. La voce delle istituzioni, presente nelle persone del direttore Aldo Patruno e dell’assessora Ines Pierucci, pone l’accento sulla vittoria contro le paure e a favore dell’introduzione della diversità nel linguaggio quotidiano, come naturalezza che vince la paura, anche nei luoghi dedicati ai bambini. Infine, sono presenti le anime del Movimento LGBT, presenti in Nicola Biancofiore, delegato del Sindaco di Bari per le politiche LGBT, che sottolinea l’importanza della tenerezza, della competenza e del dialogo, e in Leoluca Armigero, SMM del BIG, che invece afferma la necessità della scomodità e del non allineamento per andare oltre.
Proprio nel segno della discontinuità, della “Brutal Casuality”, in un composit di eventi che deviano dalla vita eteronormata e illusoria propinata dai mass media, si apre il BIG Festival.
Un duo formato da Lady Maru, voce, dj e producer, e Jacopo Benassi, chitarre, percussioni, artista, performer e fotografo, si preannuncia con un palco in cui, oltre ai computer, al synth, alle chitarre, accanto alle pedaliere trovano posto un trapano, uno pseudoviolino elettrico in cartapesta, un bullet vibrante e una piccola mannaia.
Scopriremo nel bis che finanche una pancia percossa da un microfono può diventare musica.
La performance è il teletrasporto che dagli spazi del quartiere Libertà orbita verso la Wriezener Bahnhof, da Spazio 13 dritti al Kantine am Berghain. Se l’indie rock incontra il synthpop, se il noise punk incontra la european dance, con le venature di una tribal club house dove si spaccano le bacchette sulle percussioni, si ha una pallida idea del suono dei Brutal Casual Magazine. Un soundscape coinvolgente, su cui è difficile restare fermi, trascina il pubblico anche mediante la cruda offerta del corpo. Le tematiche sono quelle della dissacrazione dell’HYPE e del controllo, mentre Benassi fotografa il pubblico lanciando le immagini sul palco. Un grande grido di denuncia, verso un mondo dove nulla accade se non vi viene dato risalto, dove ciò che importa è tutto condiviso, tritato, reso digeribile dal fast food dei social media, dove l’unico fine è dare in pasto al proprio personale pubblico le foto di una vita perfetta, in cui la propria erba è più verde di quella del vicino.
Peccato che il mondo tutto sia tranne che distese di erba filiforme, esistono piante infestanti e velenose, esistono lussureggianti dimensioni nascoste nel giardino di ognuno di noi. Solo questa biodiversità permette al pianeta e a chi ci abita di andare avanti. La rabbia livellante e la violazione della natura multiforme, la rottura delle alleanze alla base dell’armonia e degli equilibri, lasciano un mondo dilaniato, pezzi di strumenti rotti e segatura.
Ecco ciò che resta del palco dei Brutal Casual Magazine.
Una rottura col passato su cui costruire un mondo nuovo.
Il festival prosegue oggi con una selezione di corti di animazione per grandi e piccini accompagnati, presso AncheCinema alle ore 17.30.
Beatrice Zippo