Cinquantasette appuntamenti dedicati alle parole scritte e alle parole dette.
Parole che raccontano i progetti dell’uomo, i suoi sentimenti, le paure di questo tempo, la diversità, la politica, la musica, le relazioni recuperate, le separazioni e la complessità dell’oggi.
Cinquantasette incontri per scrutare il mondo attraverso gli occhi di scrittori, musicisti, politici, giornalisti e attori: donne e uomini che sanno descriverlo questo mondo colorato e offrircelo sotto forma di libri, melodie, riflessioni, performance e azioni di coraggio.
Torna a Noci, dal 29 al 31 luglio, la terza edizione del Festival letterario “Chiostri e inchiostri, letture di mezza estate” promosso dal parco letterario Formiche di Puglia, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Puglia, del Comune di Noci, la collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, le associazioni Pugliè e Vivere d’Arte Eventi, e numerosi sponsor.
Si svolgerà nelle caratteristiche gnostre (piazze) del centro storico, sotto la direzione artistica di Piero Liuzzi.
Il festival si propone di coniugare le tante proposte librarie con l’urgenza di riflettere su grandi temi: l’intelligenza artificiale, l’eutanasia, la guerra, la disabilità, la sostenibilità e la necessità di godere – dopo la pandemia – di concerti, mostre d’arte e performance teatrali.
Un vero e proprio connettore di incontro tra esseri umani veicolato dalla bellezza delle parole, un esercizio del pensiero che si alimenta con il confronto su temi che vengono da lontano, ma guardano al futuro.
Tanti i nomi celebri e le personalità di rilievo come conferma il programma pubblicato sul sito web inchiostrinoci.it, ma anche ospiti meno noti che hanno scritto opere di qualità e che meritano la nostra attenzione.
Due titoli: “Il ragazzo che rubava le parole” e “Il circolo degli ex”.
Il primo è del giornalista Antonio del Giudice: un romanzo storico, ambientato nel dopoguerra che racconta il nostro Sud pieno di contraddizioni politiche e umane, che ci aiuta a capire da dove veniamo.
Il secondo è dello scrittore Massimo Vitali, penna audace e sensibile, che con ironia descrive la fragilità delle relazioni di coppia con la consapevolezza della precarietà del momento.
Per la terza edizione del festival il programma si fa ancora più ricco, con ben cinquantasette ospiti. La partecipazione agli eventi è gratuita, con gli incontri a ingresso libero fino a esaurimento posti (info e dettagli sul sito www.inchiostrinoci.it e sulla pagina Facebook del festival, «Chiostri e Inchiostri» facebook.com/inchiostrinoci). Tra le novità di questa edizione 2022 del festival, si segnala «Noci Segreta», con l’apertura straordinaria di un luogo speciale per un evento culturale legato alla bellezza in esclusiva: sabato 30 e domenica 31 luglio, alle 20,30, l’appuntamento iniziale partirà da Piazza Plebiscito, e il pubblico sarà condotto in un percorso tutto da scoprire.
Ma quello che non si evince dal programma è il “retrobottega” che vale la pena raccontare, perché questo evento ha l’ambizione di promuovere nuovi orizzonti, di produrre cambiamenti nei giovani rendendoli più partecipi nella condivisione del sapere.
È una fantastica squadra che lavora per il festival, è una squadra di protagonisti oggi sicuramente, in questo contesto locale, ma si sogna già di vederli domani in contesti altri come i nuovi protagonisti della cultura, del giornalismo, dello spettacolo, dell’arte e della musica. Non sono ancora davanti al pubblico ma si preparano a prendere la scena, lavorando nel retrobottega. Sono giovani e giovanissimi studenti, compreso un gruppo di ragazzini di 10 anni, che si incontrano, definiscono compiti, pianificano azioni, controllano i contatti, prendono appuntamenti, progettano allestimenti ma soprattutto maneggiano libri, li sfogliano, li consultano e sicuramente questi libri rilasceranno semi.
C’è un vociare tra i ragazzini di “Io, io, io… io farò le domande all’autore, io sistemerò le sedie, io leggerò alcuni stralci del libro, io farò le foto, io i ritratti agli autori”. Che belli tutti questi “Io” che non rappresentano il protagonismo sterile, ma la volontà di un lavoro distribuito, che fa squadra.
A Noci tutto è pronto, il terreno è fertile e ci aspetta.
Dora Intini