La presa di potere dei Talebani a Kabul, dopo trattative con le forze occidentali occupanti, culminate in un abbandono frettoloso di basi militari e ambasciate, ha lasciato parti importanti della popolazione, che aveva iniziato a credere in un presente e in un futuro di libertà, sola, sotto il dominio di una forza politica paramilitare, ben nota per le idee oscurantiste nei confronti di donne, giovani, intellettuali, studiosi, artisti e minoranze etniche. Quello di assassini di massa, di torture e di riduzioni in schiavitù è ben più di un rischio, è la realtà a cui l’Afghanistan sprofonda di nuovo, nella propria quotidianità.

Noi di Cirano Post, insieme a larghe parti della società civile, intendiamo dar voce quotidianamente a una delle nostre sorelle, le vittime più evidenti di questa barbarie, e lo facciamo come sappiamo, ossia scrivendone.

Ci auguriamo che chi può ascoltarci, e può intervenire direttamente, lo faccia con l’organizzazione di corridoi umanitari, con la predisposizione di un’accoglienza diffusa, cui anche noi siamo pronti.


Tutto pronto per Bunkasai, l'iniziativa gratuita e aperta alla cittadinanza che si terrà giovedì 31 ottobre dalle ore 10:00 nei giardini Baden Read more
È tempo di prepararsi a trascorrere la notte più bizzarra e indimenticabile dell’anno. La famosa Famiglia Addams è infatti pronta Read more
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Ancora spettacolo in grande stile al Duke Jazz Club di Bari con il trio del chitarrista Gianmarco Ferri, con la Read more
Mercoledì 30 ottobre e sabato 30 novembre, The Telescopes, storica band psichedelica britannica fondata da Stephen Lawrie, e i Diaframma, Read more
Il teatro come specchio della contemporaneità: questo è ciò che propone la compagnia Crest di Taranto con la stagione «Periferie» 2024-2025, in programma dal 16 novembre al 5 aprile presso l'auditorium TaTÀ. La stagione include alcune delle migliori opere della drammaturgia contemporanea, affidate ad artisti di grande valore. «Undici titoli per affrontare temi cruciali della nostra quotidianità e diritti universali, non dissimili dal motto Liberté, Égalité, Fraternité della rivoluzione di oltre 200 anni fa», afferma la presidente Clara Cottino. La stagione si aprirà il 16 novembre con «La sparanoia», un manifesto graffiante della Generazione Z, realizzato da Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri per Teatro di Sardegna/Agidi. Il programma esplorerà le inquietudini delle nuove generazioni, la diversità, la disabilità, l'amore, la morte, la violenza di genere, l'ipocrisia, le dipendenze, la deriva dell'umanità, la mafia e il «caso Taranto», sempre con uno sguardo sulla realtà. «Proponiamo il teatro come luogo di incontro e confronto – dice Cottino – per comprendere insieme un presente diverso da come lo avevamo immaginato». Il 30 novembre, Davide Iodice presenterà «Pinocchio», un manifesto sulla disabilità prodotto da Interno 5 con Teatro Nazionale di Napoli, seguito il 14 dicembre da «A me m’ha rovinato la guera», una coproduzione Crest e Malalingua con Michele Cipriani e Arianna Gambaccini, che celebra l'avanspettacolo tra macchiette, sketch e canzoni d'autore. Il 4 gennaio la Compagnia Marie de Jongh presenterà «Amour», un teatro d’adulti per bambini, ma anche da bambini per adulti. «Il TaTÀ è un luogo unico per il suo spirito inclusivo, capace di favorire l'esercizio della cittadinanza attiva», sottolinea Cottino. L'11 febbraio Mariano Dammacco porterà in scena il toccante «La morte ovvero il pranzo della domenica», prodotto dalla compagnia Diaghilev e interpretato dal premio Ubu Serena Balivo. Il 1 febbraio, invece, la violenza di genere sarà al centro di «Vedi alla voce alma», ispirato a «La voce umana» di Jean Cocteau dalle Nina Drag's Queens di Milano. L'8 febbraio, il teatro fisico e visivo del collettivo Usine Baug racconterà il «caso Taranto» con «Ilva Football Club», tratto dal libro di Fulvio Colucci e Lorenzo D'Alò. Marco Sgrosso, un'altra voce autorevole del teatro contemporaneo, presenterà «A colpi d'ascia» di Thomas Bernhard il 1 marzo. Il 15 marzo, Oscar De Summa esplorerà il tema della dipendenza dalle droghe con «Stasera sono in vena», accompagnato dal trio musicale di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò. Il 29 marzo, «Nel tempo che ci resta» di César Brie renderà omaggio a Falcone e Borsellino con un'elegia sulla lotta alla mafia. La stagione si concluderà il 5 aprile con «Fratellina» della coppia Scimone-Sframeli, una riflessione beckettiana sulla capitolazione dell'umanità, premiata come migliore novità italiana dello scorso anno. Per info e prenotazioni: 333.2694897. I biglietti sono acquistabili online su Vivaticket attraverso il sito www.teatrocrest.it. Daniele Milillo Read more
Il 29 ottobre 2024 alle ore 18.30 alla Libreria Laterza di Bari Irene Gianeselli presenta Pasolini maestro ribelle (Les Flâneurs 2024) con Read more
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Amo il teatro.La frizzante attesa nel foyer con la sua cerimonia di sorrisi e chiacchiere; l’abbassarsi sensuale delle luci che Read more