La presa di potere dei Talebani a Kabul, dopo trattative con le forze occidentali occupanti, culminate in un abbandono frettoloso di basi militari e ambasciate, ha lasciato parti importanti della popolazione, che aveva iniziato a credere in un presente e in un futuro di libertà, sola, sotto il dominio di una forza politica paramilitare, ben nota per le idee oscurantiste nei confronti di donne, giovani, intellettuali, studiosi, artisti e minoranze etniche. Quello di assassini di massa, di torture e di riduzioni in schiavitù è ben più di un rischio, è la realtà a cui l’Afghanistan sprofonda di nuovo, nella propria quotidianità.

Noi di Cirano Post, insieme a larghe parti della società civile, intendiamo dar voce quotidianamente a una delle nostre sorelle, le vittime più evidenti di questa barbarie, e lo facciamo come sappiamo, ossia scrivendone.

Ci auguriamo che chi può ascoltarci, e può intervenire direttamente, lo faccia con l’organizzazione di corridoi umanitari, con la predisposizione di un’accoglienza diffusa, cui anche noi siamo pronti.


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