Prosegue la XXIX stagione del Collegium Musicum con “The Young Beethoven”, lo spettacolo-concerto di Sandro Cappelletto e Marco Scolastra sugli esordi del genio di Bonn

Martedì 23 aprilealle 20,30, al Teatro Abeliano di Bari, prosegue la ventinovesima stagione concertistica del Collegium Musicum: in scena ci sarà il concerto intitolato «The Young Beethoven. Gli artigli di un artista da cucciolo», con protagonisti il musicologo Sandro Cappelletto (autore di testo e drammaturgia) e il pianista Marco Scolastra. Sarà un viaggio e un racconto suggestivo nell’universo culturale e musicale del giovane Beethoven: Cappelletto si concentrerà sulle grandi potenzialità che il genio di Bonn mostrava sin da quando era «cucciolo», a partire dai suoi lavori d’esordio a Bonn, il viaggio e gli studi a Vienna, la morte della madre, il ritorno nella città dove è nato, la definitiva partenza per la capitale dell’Impero. Il pianoforte di Scolastra e la narrazione del musicologo tracceranno un percorso lungo pagine rare e sorprendenti del catalogo del compositore, tra prime conquiste e folgoranti anticipazioni del genio che verrà.

Nell’impaginato beethoveniano della serata, Scolastra eseguirà al pianoforte due Bagatelle (op. 33 n. 1 e op. 126 n. 6), le Variazioni sopra una marcia di DresslerFuga a due vociRondò in do maggiore, «Kurfürstensonate» in fa minoreSonata in do maggioreVariazioni sul duetto “Nel cor più non mi sento” (dalla commedia per musica «La Molinara» di Giovanni Paisiello) e la Sonata in fa minore op. 2 n. 1.

Info e prenotazioni: 340.499.38.26. Biglietti a 12 euro (intero), 9 euro (ridotto per over 65, studenti e disabili). Alle 10,30 lo spettacolo sarà anticipato in matinée per le scuole.

Il titolo dello spettacolo rimanda al romanzo di formazione semiautobiografico di James Joyce «A Portrait of the Artist as a Young Man» («Ritratto dell’artista da giovane»), meglio noto in Italia come «Dedalus». Prima di Beethoven nessun musicista era stato per i propri successori una figura così grande e ingombrante con cui confrontarsi, ed è nel desiderio di comprendere e illustrare le ragioni dell’affermarsi di questo figura titanica che va cercato il senso più profondo del viaggio ordito da Cappelletto. Molto più che una semplice illustrazione di un frammento biografico: anzi, lo spettacolo-concerto è una ricerca delle origini di quegli elementi culturali, caratteriali e ambientali che hanno fatto del compositore tedesco una figura decisiva della cultura occidentale.

Scrittore e storico della musica, Sandro Cappelletto è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento. Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con il maestro Robert Mann. Tra le sue principali pubblicazioni, la prima biografia critica di Carlo Broschi Farinelli (La voce perduta, EDT, 1995), un saggio su Gaetano Guadagni (Nuova Rivista Musicale Italiana, 1993), un’inchiesta politica sugli enti lirici italiani (Farò grande questo teatro!, EDT, 1996). Esce nel 2006 Mozart – La notte delle Dissonanze (EDT), libro dedicato al misterioso Adagio introduttivo del Quartetto per archi K 465. Dal libro nasce, assieme al Quartetto Savinio, un fortunato concerto-racconto. Per la Storia del teatro moderno e contemporaneo (Einaudi, 2001) ha scritto il saggio Inventare la scena: regia e teatro d’opera. Nel 2002, con Pietro Bria, dà alle stampeWagner o la musica degli affetti (Franco Angeli), raccolta di riflessioni e interviste di Giuseppe Sinopoli, di cui nel 2006 cura Il mio Wagner – il racconto della Tetralogia (Marsilio). Nel 2008 l’Accademia Perosi di Biella pubblica L’angelo del Tempo, volume dedicato al Quartetto per la fine del Tempo di Olivier Messiaen. Nel 2010, per Daniela Mazzucato e Marco Scolastra, scrive La padrona di casa, pièce dedicata al rapporto fra George Sand e Fryderyk Chopin, È autore di programmi radiofonici e televisivi (crea la trasmissione di Rai-Radio Tre Momus, realizza per Rai 3 un film televisivo su Maurizio Pollini, scrive e conduce per Rai 5 il programma Inventare il tempo). I suoi libretti per il teatro musicale sono nati dalla collaborazione con significativi compositori italiani, tra i quali Claudio Ambrosini, Daniele Carnini, Luca Lombardi, Azio Corghi. Intensa la collaborazione con Matteo D’Amico. Con Fausto Sebastiani scrive Il paese degli uomini integri (2017), melologo dedicato alla memoria del presidente del Burkina-Faso Thomas Sankara. Per la musica di Michelangelo Lupone dà vita a ‘Nkodi (Mio figlio è un feticcio) – Cantata per i bambini accusati di stregoneria (2018). Anche in queste occasioni è interprete in scena dei propri testi. Esce nel 2014 Da straniero inizio il cammino – Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), volume dedicato all’estremo periodo creativo di Schubert. Nel 2016 il Saggiatore pubblica I quartetti per archi di Mozart. Cura ed è direttore scientifico del volume Musica per la collana Il contributo dell’Italia alla storia del pensiero (Treccani, 2018). Del 2020 è Mozart. Scene dai viaggi in Italia (il Saggiatore). Su invito di Giuseppe Sinopoli ha diretto il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’Opera di Roma. Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana, ne è stato direttore artistico dal 2009 al 2013. Giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa. È Accademico di Santa Cecilia.

Marco Scolastra ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode con il M° Franco Fabiani. Ha studiato successivamente con Aldo Ciccolini e Ennio Pastorino e ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda e – all’Accademia Chigiana – con Joaquin Achúcarro e Katia Labèque. Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Teatro Valli di Reggio Emilia; Sagra Musicale Umbra; Teatro Lirico di Cagliari; Accademia Filarmonica Romana, IUC, Teatro Eliseo, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma; Teatro Regio di Parma; Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano; Teatro Comunale di Bologna; Festival dei Due Mondi di Spoleto; Ravello Festival; Teatro La Fenice di Venezia; “I concerti del Quirinale” in diretta RAI Radio3; Teatro di San Carlo e Associazione “A. Scarlatti” di Napoli; Associazione “B. Barattelli” di L’Aquila; Musei Vaticani; Teatro Massimo di Palermo; Serate Musicali di Milano; “Museo Rossini” di Pesaro; Conservatorio “P.I. Čajkovskij” di Mosca; Tonhalle di Zurigo; Konzerthaus di Berna; Istituto “F. Chopin” di Varsavia; Orchestre National du Capitole di Tolosa; Festival van Vlaanderen in Belgio; Parlamento Europeo a Bruxelles; Musikverein di Vienna. Come solista ha suonato sotto la guida di molti importanti direttori d’orchestra: Yuri Bashmet (I Solisti di Mosca); Andrew Constantine (Nordwestdeutsche Philharmonie); Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano); Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo); Richard Hickox; Claudio Scimone (I Solisti Veneti); Lior Shambadal (Berliner Symphoniker); Luigi Piovano (Roma Tre Orchestra); Giedrė Šlekytė (Wiener Concert-Verein). Per molti anni ha suonato in duo con il pianista Sebastiano Brusco. Ha collaborato con grandi artisti quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Alessandro Carbonare, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Cinzia Forte, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Sumi Jo, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo, Quartetto Kodály, Desirée Rancatore, Charlie Siem. Intensa la collaborazione con il drammaturgo Sandro Cappelletto del quale ha partecipato più volte al programma Inventare il tempo in onda su RAI5. È in scena con illustri attori: Sonia Bergamasco, Arnoldo Foà, Elio Pandolfi (lungo sodalizio durato più di quindici anni), Ugo Pagliai, Lucia Poli, Jerzy Radziwilowicz, Pamela Villoresi. Da sempre appassionato della musica del Novecento e dei nostri giorni, ha eseguito molti lavori in prima esecuzione assoluta o in prima italiana, alcuni dei quali a lui dedicati: Concerto per due pianoforti e percussioni di Darius Milhaud (2004); Concerto della demenza di Vieri Tosatti (Spoleto Festival 2005); Dance Variations per due pianoforti e orchestra di Morton Gould (2005); Verdi contro Wagner di Matteo D’Amico (2013); Tirol Concerto di Philipp Glass (2017); Aria da concerto di Silvia Colasanti (2019); Quattro canti popolari ciociari di Marcello Panni (2020); Il tempo non esiste di Lucio Gregoretti (2023); Rapsodia di Giovanni Guaccero (2023). Ha registrato per Phoenix, Stradivarius, Brilliant Classics, Decca, Urania Records, Rai5. Gli appuntamenti del 2024 prevedono – fra gli altri – la Carnegie Hall di New York e “I Concerti al Quirinale” in diretta Rai Radio3.

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